«Treni soppressi, è la Regione a stabilire i servizi»
CATANZARO «Una nota diffusa nei giorni scorsi dal presidente della Commissione Bilancio, attività produttive e fondi comunitari della Regione, nell`invocare la costituzione di un tavolo nazionale sul…

CATANZARO «Una nota diffusa nei giorni scorsi dal presidente della Commissione Bilancio, attività produttive e fondi comunitari della Regione, nell`invocare la costituzione di un tavolo nazionale sul trasporto ferroviario calabrese, lancia accuse assolutamente infondate e giudizi lesivi e immotivati nei confronti di Trenitalia, del Gruppo Fs Italiane e del suo amministratore delegato». È quanto si afferma in un comunicato delle Ferrovie dello Stato.
«Ignorando o fingendo di ignorare – prosegue la nota delle Ferrovie dello Stato – che è la Regione, nella sua veste di committente e finanziatore del servizio, a stabilire consistenza e caratteristiche dell`offerta regionale, la nota attribuisce a Trenitalia la decisione di “aver soppresso nelle scorse settimane altri 14 treni regionali”. Non è così. È la Regione a non avere le risorse per acquistare tutti i servizi richiesti nel contratto firmato con Trenitalia. Ed è sempre la Regione ad avere debiti, per circa 113 milioni di euro, nei confronti di Trenitalia. Un ammontare che equivale ai corrispettivi di un anno e mezzo di servizi già effettuati, fatturati e ancora non pagati. Mentre Trenitalia ha proseguito, nonostante ciò e senza soluzioni di continuità, a far circolare i treni previsti nel contratto e a pagare i suoi fornitori e le sue maestranze».
«Anche per quanto concerne i treni a percorrenza nazionale – prosegue la nota delle Fs – una parte di quelli in circolazione sono inclusi nel perimetro dei Servizi universali, ed è lo Stato, e non la società di trasporto di Fs Italiane, a deciderne numero e caratteristiche, fissandole in un Contratto di servizio e pagando i relativi corrispettivi. C`è piuttosto da far notare che mentre nessuna compagnia ferroviaria privata si è mai spinta a sud di Salerno, Trenitalia lo fa, ogni giorno, anche con treni
“non contribuiti”. Le sei corse quotidiane, 2 Frecciargento e 4 Frecciabianca, che collegano Roma e la Calabria non ricevono infatti alcun corrispettivo pubblico, sono effettuate per autonoma iniziativa d`impresa contando soltanto sui ricavi dei biglietti venduti». (0020)