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La Lo Moro difende i transfughi grillini

ROMA Ha preso la parola appena dopo che il presidente del Senato Piero Grasso ha comunicato l’esito della votazione attraverso la quale l’Aula ha confermato la fiducia al governo Letta. Doris Lo Moro…

Pubblicato il: 02/10/2013 – 15:16
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La Lo Moro difende i transfughi grillini

ROMA Ha preso la parola appena dopo che il presidente del Senato Piero Grasso ha comunicato l’esito della votazione attraverso la quale l’Aula ha confermato la fiducia al governo Letta. Doris Lo Moro, senatrice calabrese del Pd, non usato mezzi termine per condannare l’atteggiamento di alcuni suoi colleghi che «hanno usato toni intimidatori» contro ex esponenti del Movimento 5 Stelle (si tratta di Paola De Pin, Adele Gambaro, Marino Mastrangeli e Fabiola Antinori) che hanno accordato il loro voto all’esecutivo. Sotto accusa, come la Lo Moro afferma senza mezzi termini, c’è Gianluca Castaldi, rappresentante dei pentastellati, che avrebbe usati toni molto forti per condannare la scelta dei suoi ex colleghi di partito di dare il sostegno a questo esecutivo di larghe intese. La De Pin, in precedenza, aveva annunciato il suo voto di fiducia, accusando i suoi ex colleghi del M5S di avere compiuto «un tradimento verso gli elettori che chiedevano il cambiamento» e di «classico cinismo partitocratico ed intollerante».  Le sue parole hanno scatenato l’ira di alcuni senatori grillini che sono insorti contro di lei con urla ed epiteti («venduta!», hanno cercato di raggiungere il suo banco, fermati dai commessi dell’Aula e da alcuni parlamentari del Pd. La senatrice, una dei quattro «transfughi» del partito di Beppe Grillo, ha poi concluso il suo intervento tra le lacrime. L’episodio non è passato inosservato. A stretto giro è arrivata via twitter la replica di Castaldi: «Non ho minacciato nessuno. Le ho solo detto più o meno questo: dov`è la tua coerenza? Dovresti stare a casa e lasciare il posto ad un altro cittadino. Tutto qua». Ciò non è bastato a fermare la Lo Moro che ha chiesto al presidente del Senato di stigmatizzare l’accaduto ed ha condannato «taluni atteggiamenti intimidatori» che non possono trovare cittadinanza in Parlamento. Telegrafica la replica di Grasso: «Alla luce di queste segnalazioni che sono giunte alla presidenza si valuterà il comportamento del senatore». (0030)

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