Udc, scontro a distanza fra Trematerra e Occhiuto
LAMEZIA TERME Adelante, amici, ma con juicio. L`Udc calabrese assomiglia tanto al navigante che non conosce le previsioni del mare. Fuor di metafora, i centristi scelgono una linea attendista in atte…

LAMEZIA TERME Adelante, amici, ma con juicio. L`Udc calabrese assomiglia tanto al navigante che non conosce le previsioni del mare. Fuor di metafora, i centristi scelgono una linea attendista in attesa di capire quali saranno le direttive impartite dal duo Casini-Cesa. Nel frattempo, però, si consumano le ultime vendette tra chi è rimasto, chi è andato via e chi sta per farlo. Convitati di pietra della riunione di oggi pomeriggio sono gli ex deputati Mario Tassone e Roberto Occhiuto.
Il primo, sempre più proiettato nella ricostruzione del Cdu, ha inviato al segretario regionale Gino Trematerra una lettera garbata ma ferma nei contenuti: «Essendo in corso il procedimento della mia espulsione dal partito, avanzata durante la riunione del 6 luglio, sento il dovere di astenermi a parteciparvi per motivi di assoluta correttezza». Più che un`assenza circostanziata, sembra un addio vero e proprio. E la conferma arriva dal fatto che nessuno della sua corrente è presente in direzione.
Occhiuto, ufficialmente assente per motivi personali, ha tenuto banco per via dell`idea di dare vita a un`associazione politica sul cui nome (“È ora” o “Zero chiacchiere”) sono in corso primarie su Facebook. Qualunque sia l`esito, lo stato maggiore dell`Udc non l`ha presa bene. Il più diretto è l`assessore regionale Michele Trematerra: «Non capisco il movimentismo che anima chi è rimasto fuori dalla Camera. Che senso ha costituire associazioni alternative al nostro partito? Tutti dovrebbero prendere esempio da Ida D`Ippolito che è rimasta fuori dal Parlamento e continua a far politica pur non avendo una poltrona a disposizione». Poco più in là, ma lontano dai taccuini, è il presidente del consiglio regionale Franco Talarico a rincarare la dose: «Veramente non capisco il significato di questa iniziativa. Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione».
Polemiche interne a parte, si naviga a vista. Il quadro politico, dopo lo strappo delle colombe nel Pdl, è in fase di ricomposizione e Gino Trematerra dice chiaramente di essere «pronto a costruire un nuovo partito di moderati». Magari con gli alfaniani e altri pezzi di movimenti che si riconoscono a livello europeo nel Ppe.
Su scala regionale si continua sulla strada inaugurata nel 2010. L`alleanza con Peppe Scopelliti «è solida e se lui vorrà ricandidarsi – mette in chiaro il segretario regionale – noi saremo con lui per continuare un percorso che ha dato qualche risultato. Altrimenti niente problemi: abbiamo gli uomini giusti per competere a ogni livello». Passando alla fase organizzativa, l`Udc promuoverà una serie di assemblee su scala provinciale con su tematiche di attualità come Ambiente, Sanità, Fondi comunitari e Trasporti. Parallelamente si procederà alla costituzione di dipartimenti che avranno il compito di affiancare il segretario nel lavoro di promozione dell`attività politica.
Di fronte a tale impostazioni non mancano le voci fuori dal coro. Come quella del dirigente lametino Salvatore De Biase: «Sono stati enunciati soltanto buoni propositi ma non siamo entrati nel merito delle questioni. Mi chiedo: chi decide come muoverci sui territori? Lo dico senza peli sulla lingua: a me non interessa un partito verticistico».