Espulsioni a Cinquestelle E i parlamentari si dividono
COSENZA Tre possibili “epurazioni” e una marea di commenti in Rete. Da qualche giorno la galassia del Movimento 5 Stelle calabrese è in fibrillazione. Succede tutto sul web, con centinaia di post: un…

COSENZA Tre possibili “epurazioni” e una marea di commenti in Rete. Da qualche giorno la galassia del Movimento 5 Stelle calabrese è in fibrillazione. Succede tutto sul web, con centinaia di post: un`estenuante lettura che confonde un po` le idee, ma restituisce l`istantanea di una divisione piuttosto netta sulle regole di vita all`interno del movimento. Cosa fare quando qualcuno si “appropria” del simbolo del M5S? È giusto espellere i propri compagni di viaggio?
LA “SCOMUNICA”
La questione sembra filosofica ma ha un riferimento molto concreto. Si tratta di una diffida apparsa sul sito beppegrillo.it, talismano virtuale per i cittadini a cinque stelle. Poche righe per spiegare il misfatto: «In Calabria i signori D`Atri, Lo Duca e Mercurio hanno usato ripetutamente il simbolo del M5S senza averne il consenso, muovendosi autonomamente, presentandosi a interlocutori e organi di stampa come “attivisti del Movimento 5 Stelle Calabria”. In particolare, il signor Mercurio è stato sospeso da alcuni meetup e diffidato ed espulso da altri, tra cui: Rende, Paola, Calabria. Nonostante i numerosi inviti a desistere, queste persone hanno continuato a usare il nome del M5S». Il primo dei tre, Gianfranco D`Atri, è il docente universitario che, qualche giorno fa, ha chiesto all`ateneo – con una lettera pubblicata dal Quotidiano della Calabria – di revocare la laurea honoris causa conferita dall`Unical a Berlusconi per via della condanna del Cavaliere. Insieme a Piergiorgio Lo Duca e Francesco Mercurio è finito nel mirino per essersi mosso in maniera autonoma, «con evidente smania di visibilità». Sui forum l`elenco delle presunte irregolarità è piuttosto lungo: partecipazioni a trasmissioni tv, interventi sulla stampa e raccolte di firme non autorizzate (quest`ultima riguarda solo Mercurio).
PARLAMENTARI DIVISI
Seguono polemiche e un documento sottoscritto da interi meetup, decine di attivisti e quattro parlamentare calabresi: Federica Dieni, Danila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela. Nota: mancano due parlamentari. Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari non hanno firmato il documento, perché sarebbero contrari alla logica dell`espulsione. La delegazione romana, dunque, è piuttosto divisa sulla linea da adottare. E, come sempre, tutti aspettano che Grillo in persona prenda posizione sulla vicenda. Intanto, i tre continuano a portare avanti le proprie iniziative.
Il dibattito è esploso ieri, quando il Tg3 Regione ha mandato in onda – nel servizio dedicato a una protesta a Cosenza – le parole di uno dei tre sgraditi a parte del movimento. La faccenda minaccia addirittura di finire in Tribunale: tra un documento e l`altro, infatti, è volata qualche parola grossa. Intanto c`è chi se la prende con i tre per l`utilizzo del simbolo “senza autorizzazione” e chi li difende ribattendo che l`attacco «ha il sapore amaro di una scomunica».
ASPETTANDO BEPPE
La Rete dibatte e le polemiche non si fermano. I tre – sempre stando a quanto si legge sui meetup – erano annunciati a Roma insieme a una delegazione di cassintegrati calabresi. Ancora un`iniziativa non concordata, per alcuni. Un`ulteriore testimonianza d`impegno per altri. Opinioni discordanti, fino a quando Beppe non deciderà di mettere tutti d`accordo. (0020)