Casini al battesimo della creatura di Occhiuto

COSENZA Giura che la nuova creatura, “È ora” (il cui nome è stato scelto grazie a un sondaggio tra i simpatizzanti su Facebook), non diventerà «né un movimento, né un nuovo partito». Roberto Occhiuto è però convinto che qualcosa sia destinata a cambiare nello scenario politico italiano. Berlusconi che va in minoranza all`interno del suo partito, le colombe del Pdl che “salvano” il governo Letta, sono fatti che non potranno non avere conseguenze. L`ex parlamentare rimasto fuori dalla Camera dopo la scelta di Cesa di optare per l`unico seggio conquistato dall`Udc in Calabria, promette pure che dietro questo movimentismo (criticato in maniera decisa da Michele Trematerra durante l`ultima direzione calabrese dell`Udc) «non c`è la voglia di lasciare i miei amici. Ma come tanti nel mio partito e nelle altre formazioni politiche, sono certo che le vecchie storie politiche (anche quelle personali) hanno senso futuro solo se si mettono in gioco, in mare aperto, per costruire qualcosa di più ambizioso, migliore e in sintonia con i tempi».
La nuova iniziativa vedrà la luce a Cosenza venerdì 17 ottobre. Il titolo scelto è “Uniamo i Popolari” e per il taglio del nastro arriverà Pier Ferdinando Casini. «Si tratta di capire assieme – dice ancora Occhiuto – se anche in Calabria sia possibile lavorare, così come si sta facendo a livello nazionale, ad un cantiere di tutti i Popolari. Sono convinto che in un grande contenitore politico aperto e plurale si possano mettere in libera competizione le idee, senza rendite di posizione e vecchie incrostazioni».
Gli inviti stanno partendo in queste ore e sono già stati recapitati al gruppo dirigente dell`Udc calabrese. Altri ne saranno inviati a quei rappresentanti del Pdl che non vogliono cedere alla deriva estremistica della Forza Italia guidata da Bondi e Santanchè. In questo nuovo cantiere, tuttavia, non troveranno posto esponenti del Pd. «Io guardo al mondo del Ppe – si giustifica Occhiuto – e non credo che i dirigenti democrat siano attratti da una prospettiva del genere». (0030)