Giù il sipario sull`Acquario di Cosenza

COSENZA Il teatro dell’Acquario chiude. Dopo l’allarme lanciato all’inizio di quest’anno e che ha suscitato fortissima solidarietà ma nessun intervento concreto, i nodi si annunciano ormai prossimi, senza che si profili una soluzione. Antonello Antonante, Dora Ricca e i molti che lavorano attorno allo storico teatro cosentino hanno ricevuto la lettera del giudice che li convoca per il prossimo venti novembre, data nella quale sarà loro notificato lo sfratto esecutivo. La ragione di tale provvedimento è la morosità nei confronti del proprietario dell’immobile, al quale il teatro deve circa 34 mila euro. «Non abbiamo questo denaro perché ne avanziamo altrettanto», spiega dolente Antonante. L’Acquario infatti aspetta soldi dalla Regione sin dal 2010, e «qualche cosa anche dal Comune». Come dire che se le amministrazioni fossero state puntuali, l’Acquario non si troverebbe con l’acqua alla gola. Insomma quel che si era paventato molti mesi fa come uno spettro che si annunciava, adesso si manifesta in tutta la sua concretezza mediante un documento giudiziario contro il quale ci si potrà opporre solo trovando la somma necessaria. Prestissimo i protagonisti del teatro cercheranno un ultimo sussulto di mobilitazione, ma l’impressione prevalente è una mesta resa davanti a un evento che era stato annunciato e contro il quale nulla si è potuto fin qui. Come se una stanchezza avesse preso il sopravvento su quanti, dalla Tenda di Giangurgolo, fino all’Acquario, hanno fatto una parte importante della storia della cultura di questa città. (0030)