Epifani deciderà sul congresso del Pd
La spaccatura è stata evitata proprio sul filo di lana. Ma si tratta solo di una tregua. La commissione nazionale per il congresso del Pd, al termine di una riunione molto tesa, ha deciso di affidare…

La spaccatura è stata evitata proprio sul filo di lana. Ma si tratta solo di una tregua. La commissione nazionale per il congresso del Pd, al termine di una riunione molto tesa, ha deciso di affidare a Guglielmo Epifani la decisione finale sulla celebrazione anticipata del congresso del Pd calabrese. È stato Davide Zoggia, responsabile dell’organizzazione del partito, proprio per evitare ulteriori lacerazioni a proporre ai componenti dell’organismo di passare “il caso Calabria” nelle mani del segretario nazionale. Delusi soprattutto i bersaniani Nico Stumpo e Alfredo D’Attorre, che avrebbero preferito andare al voto già questa sera (i due erano convinti che avrebbero trovato sulle loro posizioni la maggioranza della commissione) e ottenere il “pass” per il congresso regionale anticipato. Alla fine, complice il pressing di Zoggia, i due hanno accettato (molto a malincuore) di affidarsi al confronto che Epifani avrà con i quattro candidati (Cuperlo, Renzi, Pittella e Civati) alla sua successione. «Facciamolo per il bene del partito – sarebbero state le parole usate da Zoggia durante il summit –. Stiamo per aprire una stagione congressuale che ci vedrà protagonisti e non possiamo dare all’esterno l’idea di un partito che litiga e si divide su ogni cosa». Davanti a queste parole, anche i rappresentanti dell’area Renzi, di quella Franceschini, i lettiani e i bindiani hanno dato l’assenso a quella che appare come una «non decisione».
I tempi, in ogni caso, stringono ed Epifani dovrà fare in fretta. Il 10 novembre è la data individuata dai bersanian-dalemiani (guidati da Mario Oliverio) per celebrare il congresso del Pd calabrese. Di tutt’altro avviso il cartello che sostiene il rottamatore, che vorrebbe celebrare l’assise il 26 gennaio, quasi due mesi dopo le primarie per la segreteria nazionale fissate per l`8 dicembre.
Dai colonnelli calabresi, comunque, non arrivano commenti ufficiali. Alcuni sono volati a Roma per seguire da vicino l’evolversi della situazione. Altri sono impegnati ininterrottamente da ore per trovare la quadra in vista delle candidature (il termine ultimo per ufficializzare le discese in campo è fissato per martedì sera) per i congressi provinciali. Nel frattempo, il commissario D’Attorre, non trova di meglio da fare (davanti a una situazione interna al partito che definire caotica è un eufemismo) che attaccare il sindaco di Firenze sulla riforma della legge elettorale: «Bisogna che Renzi si pronunci da subito su come trovare un accordo al Senato perché lì va fatta la riforma o con il Pdl o con il Movimento Cinque Stelle altrimenti non c’è maggioranza».