Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 21:32
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Prove generali di un centro… forte

COSENZA Prove generali di un nuovo centrodestra, forse un po’ meno destra, perché come ha detto pure Scopelliti davanti alla platea cosentina venuta per ascoltare Casini, «ci vuole un centro forte»…

Pubblicato il: 18/10/2013 – 21:18
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Prove generali di un centro… forte

COSENZA Prove generali di un nuovo centrodestra, forse un po’ meno destra, perché come ha detto pure Scopelliti davanti alla platea cosentina venuta per ascoltare Casini, «ci vuole un centro forte». Si tratta di un mutamento annunciato, che ha avuto la sua epifania con il voto al Senato, quando il salvataggio del governo delle larghe intese ha spaccato il Pdl e a Cosenza si è avuta una piccola tappa di questo percorso che è solo agli inizi e che riguarda i futuri assetti del quadro politico, anche regionale.
Casini e Roberto Occhiuto – riemerso dal nulla cui era rimasto dopo l’esclusione dal seggio in Parlamento – sono i due sacerdoti di questo tentativo di nuovo corso, della fase che possiamo definire post berlusconiana dei moderati italiani e calabresi. A questo cammino si aggiunge il governatore della Regione, affiancato dal fedele Fausto Orsomarso, mentre dall’altro lato della sala sedevano i due colonnelli dell’Udc calabrese, Franco Talarico e Michele Trematerra e più dietro il sindaco della città. Dentro le nuove possibilità che si profilano in un centrodestra che cerca di emanciparsi dall’ingombrante figura del suo leader carismatico, Roberto Occhiuto fiuta da buon politico la chance di un ritorno, perché se le cose vanno come sembrano, di ruoli nuovi da ricoprire potrebbero essercene diversi. La visione che l’ex parlamentare dell’Udc propone alla sua platea è quella di un bipolarismo liberato dal dogmatismo che fin qui è ruotato attorno alla figura di Berlusconi e questo nuovo corso non solo deve poter riguardare anche la Calabria, ma addirittura da qui potrebbe trovare uno dei punti di partenza, con la nascita di un`autentica nuova casa dei moderati, un Partito popolare europeo italiano  «nel quale vorrei stare con Peppe». E Scopelliti seduto in prima fila accanto a Casini prima annuisce, poi sul palco conferma che la via è quella del Ppe. Il presidente della Regione cita Alfano, protagonista del nuovo corso, ringrazia  «i cinque senatori calabresi del Pdl che hanno votato a sostegno del governo, dando prova di aver capito i bisogni del Paese e della Calabria» e indica in quella scelta il percorso da compiere, anche se il cammino impone parecchio coraggio. Da questa scelta anche secondo Scopelliti può avere origine il nuovo centrodestra, caratterizzato però questa volta da «un centro più forte», forse proprio per questo maggiormente in grado di vincere anche alle prossime elezioni, perché intanto il Pd «non è capace nemmeno di fare un congresso». E quando lo sguardo torna rapidamente nazionale con il prossimo impegno del voto sulla decadenza di Berlusconi da senatore, Scopelliti si azzarda a pronosticare che Pierferdinando Casini voterà contro. Democristianamente il leader dell’Udc lo gela con garbo, dicendo che «forse Scopelliti trasforma le illusioni in vaticini» e come andrà a finire lo si saprà solo alla fine. Ma pure per lui è venuto il tempo di un centro moderato più fortemente ancorato alla linea del Ppe, impegnato sul fronte della responsabilità, che oggi significa lunga vita al governo.
In Calabria per Casini il presidente della Regione è il rappresentante di una scelta coraggiosa, che affrontando il travaglio che si può immaginare, sta traghettando il centrodestra verso una nuova linea. Sarà questa a essere premiata dagli elettori, perché «costruita non sulla litigiosità, ma sulla ragionevolezza». (0050)

Argomenti
Categorie collegate

x

x