Unical, contestato il ministro Carrozza
RENDE Dentro, un gruppo ristretto di accademici e di autorità, guidati dall’ancora per poco rettore Giovanni Latorre e da Gino Crisci, che presto ne prenderà il posto. Fuori, alcune decine di student…

RENDE Dentro, un gruppo ristretto di accademici e di autorità, guidati dall’ancora per poco rettore Giovanni Latorre e da Gino Crisci, che presto ne prenderà il posto. Fuori, alcune decine di studenti che protestavano. Al ministro Maria Chiara Carrozza, giunta all’Unical per inaugurare il nuovo centro residenziale, è toccata questa duplice e diversa accoglienza. La tensione era cominciata a salire già in attesa che il ministro arrivasse e a causa di una gestione dell’ordine pubblico decisamente distratta, la situazione ha presto preso una piega potenzialmente pericolosa. Infatti sarebbe bastato fermare il piccolo corteo distante dall’unico ingresso che conduce alla struttura che il ministro avrebbe visitato per evitare i tafferugli che sono inevitabilmente esplosi. Invece avanzando lentamente ma inesorabilmente i non numerosi antagonisti si sono fatti strada, superando la debole rete di recinzione e occupando di fatto la strada d’accesso. Quando le auto che scortavano il ministro sono arrivate la tensione è esplosa con lancio di uova e piccole cariche da parte degli agenti in assetto anti sommossa che tuttavia non hanno fermato gli studenti che sono arrivati praticamente a ridosso dello spoglio salone dove il ministro Carrozza ha tenuto un brevissimo discorso. Non prima però di aver affrontato gli studenti in corteo, che le hanno spiegato le ragioni della loro protesta, dai tagli alle università, all’uso che proprio di quello spazio appena inaugurato si vorrebbe fare, visto che viene temuto un uso privato degli alloggi destinati agli studenti.
«Finché io resterò ministro questi alloggi non saranno affidati alla gestione dei privati», ha rassicurato Maria Chiara Carrozza, senza tuttavia risultare convincente alle orecchie dei contestatori, che l’hanno sovrastata con la beffarda richiesta di dimissioni. Una volta rientrata il ministro ha detto di non stupirsi della protesta, venendo lei stessa dal mondo dell’università e di comprendere le ragioni di certi diffusi disagi, ma ha pure avuto modo di affermare che quel luogo che aveva appena inaugurato era stato costruito per gli studenti con il denaro dei contribuenti e dunque quella protesta le pareva del tutto impropria. A seguire la lunga sequenza di foto di rito con rapida visita dei nuovi spazi e successivamente gli invitati hanno potuto dare l’assalto al buffet, mentre anche gli antagonisti rimasti ovviamente fuori, scioglievano i ranghi e andavano via.