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Caos tessere a Cosenza, i renziani insorgono: «Farneticazioni»

LAMEZIA TERME Lo scandalo delle tessere del Pd cosentino scatena nuove prese di posizione da parte di esponenti di primo piano del partito. C`è chi taccia la “lettera dei 50” come «farneticante» e ch…

Pubblicato il: 31/10/2013 – 11:18
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Caos tessere a Cosenza, i renziani insorgono: «Farneticazioni»

LAMEZIA TERME Lo scandalo delle tessere del Pd cosentino scatena nuove prese di posizione da parte di esponenti di primo piano del partito. C`è chi taccia la “lettera dei 50” come «farneticante» e chi, come Franco Laratta, dice di provare «vergogna» per quanto sta avvenendo alla vigilia del congresso provinciale. In una missiva indirizzata a Matteo Renzi, 50 segretari di circolo e molti dirigenti dei Giovani democratici hanno denunciato una compravendita di tessere nella provincia di Cosenza e l`iscrizione di militanti appartenenti al centrodestra.
«Dal livore a dai toni usati dai 50 giovani dirigenti dei Gd che oggi hanno scritto una farneticante lettera a Matteo Renzi – spiegano i deputati Ernesto Magorno e Stefania Covello, l`ex parlamentare Cesare Marini, il vicepresidente della Provincia di Cosenza Domenico Bevacqua, il capogruppo pd al Comune Salvatore Perugini, il segretario della Uil Roberto Castagna, il sindaco di Cerzeto Giuseppe Rizzo e i responsabili della mozione “Matteo Renzi Antonio Nicoletti e Luigi Gagliardi – comprendiamo che il cambiamento che sta per travolgere il Pd sta davvero mettendo a rischio quella “nomenclatura” di partito di cui questi ragazzi, forse anche in buona fede, tentano goffamente di essere i volenterosi supporter. Dalle parole usate, infatti, i veri facinorosi appaiono loro, interpreti di un linguaggio politico da veri e propri hooligans e che per la sua durezza desta stupore nell’essere adottato da giovani esponenti politici. Difficile pensare che si possa avviare un confronto politico e umano, se il dibattito si carica di così tanto odio nei confronti di una parte, l’area che sostiene le idee di Matteo Renzi, che ha come unica colpa di auspicare e praticare il cambiamento, quello reale di uomini e di idee. Quel cambiamento di cui sono portatori persone eccezionali come Giovanni Manoccio e Leo Franco Rizzuti, che lo attuano concretamente con il  lavoro che svolgono nei loro territori, quotidianamente e a contatto con i cittadini. Un impegno che i “mandanti” politici di questi cinquanta ragazzi non conoscono neanche lontanamente, anche quando sono “giovani” solo nella facciata, ma già  precocemente invecchiati nelle idee a causa della loro assidua frequentazione delle “stanze dei bottoni” del partito calabrese».
Secondo gli estensori della replica, la “lettera dei 50” «trasuda di quella vecchia politica che ha portato il Pd calabrese alla deriva, praticata da una classe dirigenziale gattopardesca che ha mortificato, dissipato e sbeffeggiato, colpevolmente, per la sua voglia di potere, quello straordinario patrimonio umano e politico costituito dalla passione e dall’impegno dei militanti. Invitiamo questi ragazzi a tornare in loro e a dissociarsi da chi li vuole usare come “carne da cannone”, a prendere le distanze da quei dirigenti, sempre gli stessi, che hanno affondato il Pd calabrese e adesso cercano, con una riverniciata, di presentarsi come nuovi per vincere una guerra che hanno già perso. Le risibilità, l’assurdità delle accuse contenute nella loro lettera, che saranno ribattute punto per punto,  non fermerà di certo quel cambiamento che è inevitabile e che l’8 dicembre spazzerà una volta per tutte quella politica che tanto ha nuociuto ai democratici italiani ed a quelli calabresi in particolari». I renziani vanno giù duro: «Vogliamo ripeterlo oggi più che mai, non si può fermare il vento con le mani».
A stretto giro arriva anche la riflessione amara di Franco Laratta, candidato renziano alla segreteria provinciale: «Dobbiamo chiedere scusa a iscritti ed elettori Pd, ognuno per le proprie responsabilità, per quanto sta accadendo in questi giorni in Calabria e, per quello che conosco direttamente, in Provincia di Cosenza. Provo sempre di più un forte senso di vergogna! Mai avrei pensato di assistere a uno spettacolo così indecoroso». Laratta respinge con forza ogni sospetto, proponendosi di fermare «queste situazioni così rozze e volgari, a cui partecipano allegramente soggetti di infimo livello. Io da tutto ciò voglio e devo distinguermi. Sento di rappresentare così la parte migliore del Pd calabrese».
Nel pomeriggio Laratta terrà un incontro a Castrovillari con tutta l`area Renzi della provincia di Cosenza. All`appuntamento parteciperanno parlamentari, consiglieri regionali e dirigenti di partito. (0040)

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