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Barbanti: «Il governo vigili su Reggio»

REGGIO CALABRIA «Il governo deve puntare i riflettori sulla città di Reggio Calabria per sventare la possibilità che la criminalità organizzata stia portando avanti un proprio piano nella più assolut…

Pubblicato il: 06/11/2013 – 15:56
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Barbanti: «Il governo vigili su Reggio»

REGGIO CALABRIA «Il governo deve puntare i riflettori sulla città di Reggio Calabria per sventare la possibilità che la criminalità organizzata stia portando avanti un proprio piano nella più assoluta tranquillità, in vista – soprattutto – della prossima tornata elettorale». Il deputato del Movimento 5 Stelle Sebastiano Barbanti esprime tutta la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo nella città dello Stretto, dove i cittadini «assistono inermi all’escalation criminale messa in atto per colpire la società civile, il mondo dell’associazionismo laico e religioso, interi pezzi dello Stato e il settore del commercio». Il riferimento obbligato è all`ultimo incendio che, due giorni fa, ha distrutto il Museo dello strumento musicale. Il parlamentare ha presentato un`interrogazione con la quale chiede al governo risposte e un intervento immediato.
«La ’ndrangheta – continua Barbanti – potrebbe cominciare a fare le sue mosse allo scadere dello stato commissariale del Comune, avvenuto per accertate e chiare infiltrazioni mafiose. Mosse che potrebbero essere studiate a tavolino».
Il deputato grillino ricorda come «dal 15 maggio del 2012, giorno in cui un incendio di matrice dolosa distruggeva a Gallico il centro sociale Csoa “Cartella”, le mani incendiare non si sono più fermate e hanno sempre raggiunto l’obiettivo prefissato, fino al clou di intimidazioni registrate nel recentissimo periodo: il 16 settembre, alla Chiesa ortodossa di Sbarre, veniva appiccato il fuoco mentre il parroco celebrava la funzione; il 24 ottobre viene data alle fiamme l’auto di Lucio Dattola, presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria e di Unioncamere Calabria; il 28 ottobre veniva abbandonata una molotov davanti alla Procura di Reggio Calabria; nella notte tra il 3 e il 4 novembre, l’ultimo vergognoso incendio ha distrutto il Museo dello strumento musicale».
Un episodio, quest’ultimo, che «dimostra la massima insensibilità di chi ha progettato e messo in opera un atto simile, per far prevalere chissà quali inconfessabili interessi, contrari a quelli della comunità e, anzi, in suo danno. Spezzare la sete di sapere equivale a togliere il diritto di voto a una persona, e l’incendio che ha distrutto il Museo è stato un attacco non solo al patrimonio culturale dei cittadini reggini, ma a quello di tutti i cittadini italiani e al senso universale della tradizione». Proprio per arrestare questa serie di attentanti, Barbanti chiede al governo «un intervento forte, che faccia sentire la presenza dello Stato in riva allo Stretto e che sia in grado di creare il giusto clima per una sana e quanto mai partecipata competizione elettorale. (0040)

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