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Feltri umilia la Santelli e il Pdl: «Siete inetti»

LAMEZIA TERME Vittorio Feltri striglia Jole Santelli. Non è stata una mattinata facile per la “sottosegretaria” calabrese, costretta suo malgrado a incassare la dura requisitoria dell`editorialista d…

Pubblicato il: 07/11/2013 – 12:31
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Feltri umilia la Santelli e il Pdl: «Siete inetti»

LAMEZIA TERME Vittorio Feltri striglia Jole Santelli. Non è stata una mattinata facile per la “sottosegretaria” calabrese, costretta suo malgrado a incassare la dura requisitoria dell`editorialista de Il Giornale, che ha fortemente criticato il Pdl e le sue politiche degli ultimi anni. Lo scontro tra i due è andato in scena su Omnibus, la trasmissione di approfondimento di La7. Il j`accuse di Feltri – opinionista del quotidiano della famiglia Berlusconi – nel suo complesso sembra più incisivo di molti attacchi mossi da leader d`opposizione e opinionisti palesemente schierati a sinistra. Il giornalista, di fronte a una quasi incredula Santelli (che non si aspettava di dover difendersi dal “fuoco amico”), sintetizza il suo pensiero con una battuta, rivolta a tutta la nomenclatura pdl: «Siete inetti».
Feltri ripercorre le vicende delle ultime settimane: «Pdl, Forza Italia… qui non si capisce niente. Come si chiama? Il famoso giorno della fiducia al governo Letta sono successe cose addirittura comiche nel Pdl. Chi ha assistito a questo, tra le dichiarazioni di Brunetta e il dietro front di Berlusconi, ha pensato che il Pdl non è un partito, ma un bordello». Nemmeno il Cavaliere se la passa liscia. Per Feltri, «quando uno è agli arresti domiciliari o ai servizi sociali non può disporre, a proprio piacimento, del telefono, non può ricevere chi vuole, deve sempre ottenere il permesso del magistrato di sorveglianza. Come si può guidare un partito in quelle condizioni? Sarebbe come pilotare un aereo stando seduto nel salotto di casa». Ovviamente Santelli prova a replicare, chiamando il direttore «Vittorio», come a ricordargli un`antica amicizia: «Può fare quello che vuole se è ai servizi sociali. Berlusconi può fare con sicurezza il capo di un partito». «Ma dai, non scherziamo», ribatte Feltri, che ricorda gli altri processi in cui è coinvolto l`ex premier, come quello di Napoli e quello Ruby.
Ma l`apice della tensione viene raggiunto quando la deputata rivendica il passato di Forza Italia e del Pdl: «Tutti coloro che sono cresciuti in quel partito e hanno condiviso tutte quelle battaglie, non possono tradire quelle stesse battaglie». Feltri sembra non poterne più: «Ma quali battaglie avete fatto? Non avete combinato niente. Dovevate la rivoluzione liberale e non siete neanche riusciti ad abolire gli ordini professionali. Una riforma che costava tre euro. Non siete neanche riusciti a uniformare la legge italiana a quella europea per non mandare in galera i giornalisti, che non è neanche elegante. Neanche quello avete fatto. Siete inetti».
La polemica continua anche sulla successione di Berlusconi. «L’ipotesi Marina e altro sono cose assurde – dice il giornalista –. Ci dev’essere una selezione democratica e naturale all’interno del partito. Non ci può essere il papa che fa vescovo Alfano o qualcun altro. Macché primarie, facciano dei congressi e si diano una struttura di partito, che non c’è. Non c’è niente. Anche sul territorio non c’è niente». Come no, risponde Santelli, «C’è una struttura a macchia di leopardo». Feltri sbotta: «Ma che vuol dire? Mi sa di Bersani, la macchia, il leopardo…». (0040)

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