Una villa in Costa Azzurra per il latitante
REGGIO CALABRIA Dal gennaio scorso si nascondeva in una villa ad Antibes, in Costa Azzurra, la stessa località turistica francese dove più di trent`anni fa è stato catturato il mammasantissima don Pa…

REGGIO CALABRIA Dal gennaio scorso si nascondeva in una villa ad Antibes, in Costa Azzurra, la stessa località turistica francese dove più di trent`anni fa è stato catturato il mammasantissima don Paolino De Stefano. Dopo due anni di latitanza è stato arrestato il boss Giovanni Franco, che deve scontare 11 anni e 4 mesi di carcere per traffico di droga. Dopo un`intensa attività di indagine, il latitante è stato catturato dalla sezione Catturandi della squadra mobile di Reggio, dall`Interpool e dalla polizia francese. Condannato nel processo “Chalonero”, Giovanni Franco (che ha 66 anni) era da solo quando la polizia francese ha fatto irruzione nella villa. Non ha opposto resistenza e aveva dei documenti con la sua fotografia ma intestati a un suo familiare.
In questura, gli investigatori hanno incontrato i giornalisti per illustrare i dettagli dell`operazione.
«Non è stato facile muoversi fuori dall`Italia – ha dichiarato il questore Guido Longo -, ma siamo comunque riusciti a mettere le manette a un grosso boss della `ndrangheta. Finito il clan Barreca, nella zona sud della città si è imposto il signor Franco come un elemento di spicco della criminalità organizzata. Dalla Francia, infatti, Giovanni Franco continuava a dare ordini al clan. Dietro l`arresto si nascondono i tantissimi sacrifici degli uomini della squadra mobile. Grossi sacrifici senza i quali non si ottengono risultati come questi».
«Si tratta di un`indagine – ha aggiunto il capo della squadra mobile Gennaro Semeraro – basata su attività tecniche ed è stata coordinata dal procuratore Federico Cafiero De Raho e dal sostituto della Dda Giuseppe Lombardo. Siamo partiti seguendo i familiari e piano piano abbiamo stretto il cerchio fino ad arrivare in Francia. Nel giro di pochi mesi abbiamo arrestato otto latitanti di cui tre a livello internazionale».
«È un`attività esclusivamente basata sul lavoro dei miei uomini e sulle tecnologie che ci sono state messe a disposizione – ha aggiunto il capo della catturandi, Angela Roges -. Nel corso delle indagini eravamo riusciti a capire che il boss latitante non era più a Reggio e neanche in Italia, ma si nascondeva in Francia, dove sono in corso accertamenti per verificare la proprietà della villa».
«La cattura dei latitanti – ha aggiunto il questore – rientra nella strategia voluta dal procuratore Cafiero De Raho».
L’excursus criminale di Giovanni Franco risale alla fine degli anni ’70. L`uomo, infatti, annovera condanne passate in giudicato per emissioni di assegni a vuoto, ricettazione, evasione, falsi in genere, porto abusivo e detenzioni d’armi, favoreggiamento ed estorsione.
Di lui hanno parlato i collaboratori di giustizia Giacomo Lauro e Filippo Barreca i quali hanno spiegato la caratura dell`esponente `ndranghetista, che già nel 2003 si era reso irreperibile quando è stato coinvolto nell`inchiesta “Marine”, scaturita dalle indagini condotte dai Ros dei carabinieri dell’arma e coordinate dalla locale Direzione distrettuale antimafia sul traffico di sostanze stupefacenti operato dalle cosche mafiose della Locride. (0020)