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LA CATTURA DEL NANO | Preso alla periferia di Reggio

REGGIO CALABRIA È stato catturato nella notte a Reggio Calabria, l`ex collaboratore Nino Lo Giudice, il pentito resosi irreperibile il 5 giugno scorso e autore di uno scottante memoriale con il quale…

Pubblicato il: 15/11/2013 – 8:54
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LA CATTURA DEL NANO | Preso alla periferia di Reggio

REGGIO CALABRIA È stato catturato nella notte a Reggio Calabria, l`ex collaboratore Nino Lo Giudice, il pentito resosi irreperibile il 5 giugno scorso e autore di uno scottante memoriale con il quale ha ritrattato tutte le sue precedenti dichiarazioni. Sei pagine pesantissime  in cui l’ex collaboratore accusa quella che definisce una «cricca di magistrati» – l’ex procuratore capo di Reggio, Giuseppe Pignatone, il suo aggiunto che a breve lo seguirà a Roma, Michele Prestipino, e la sostituto, Beatrice Ronchi – di averne drogato la collaborazione, inducendolo ad «accusare innocenti» e rivelare fatti, circostanze e particolari di cui non era a conoscenza. Ad acchiappare il Nano, dopo mesi di indagini sono stati la squadra Mobile di Reggio Calabria e lo Sco di Roma diretta da Andrea Grassi, che hanno progressivamente stretto il cerchio attorno al latitante. Il Nano si nascondeva proprio nella sua città, in un appartamento a Reggio in località Vito. Da almeno due settimane gli agenti, seguendo alcune persone vicine a Lo Giudice, avevano individuato il covo. Questa mattina all`alba è scattato il blitz. Gli investigatori hanno fatto irruzione nell’appartamento alle 5.30 sorprendendo Lo Giudice e la moglie nel sonno. Durante l`operazione gli uomini dello Sco sono riusciti a sequestrare anche moltissimi documenti sia cartacei che informatici. Gli agenti sono stati visti uscire dall`edificio portando via una grande valigia rosa, buste e scatoloni. Tuttora nell`abitazione è in corso un accurato sopralluogo da parte della polizia scientifica che ha posto i sigilli all`appartamento.
Intanto nessuno della folta schiera di parenti del controverso collaboratore di giustizia si è presentato di fronte alla questura nel giorno dell`arresto del “Nano”. Obiettivo privilegiato delle sue dichiarazioni durante la collaborazione e per questo in larga parte finiti in manette, quindi scagionati dai memoriali, i familiari di Nino Lo Giudice sembrano volersi tenere alla larga dall`uragano che sembra accompagnare il Nano.

L`INTERROGATORIO DEL “NANO”
La voce ha iniziato a circolare nelle prime ore del pomeriggio e la “discreta” presenza di più di una decina di auto della Procura di fronte alla Questura sembra confermarlo: sarebbe in corso l`interrogatorio del pentito Nino Lo Giudice, arrestato questa mattina all`alba dopo cinque mesi di latitanza. Risolto il problema dell`assistenza giuridica del detenuto e trovato un legale non incompatibile, in queste ore i magistrati della Procura di Reggio Calabria stanno provando a colmare quei cinque mesi di silenzio che il “Nano” ha interrotto solo con due scottanti memoriali, con i quali ha ritrattato tutto ciò che aveva detto in precedenza. E se quanto meno – stando alle parole del procuratore capo Cafiero de Raho – sembra che Lo Giudice abbia agito da solo e la sua latitanza sia stata favorita solo dai suoi familiari, sono molti gli aspetti oscuri che rimangono da chiarire. Sul tappeto rimangono tanto le contraddizioni emerse prima della scomparsa del Nano – e dalle quali sembrava quasi aver cercato di fuggire nel giugno scorso – tanto quelle aperte dalle controverse rivelazioni contenute dei memoriali. Due documenti su cui le indagini sono allo stato tutt`ora in corso. (0050)

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