L`Udc cambia pelle
Work in progress. È l`espressione che meglio racconta la situazione che si vive all`interno dell`Udc. Il consiglio nazionale del partito centrista, riunitosi oggi al Crowne Plaza di Roma, ha deciso d…

Work in progress. È l`espressione che meglio racconta la situazione che si vive all`interno dell`Udc. Il consiglio nazionale del partito centrista, riunitosi oggi al Crowne Plaza di Roma, ha deciso di rinviare (la deadline è fissata al 31 gennaio) il congresso nazionale e avviare le procedure di costruzione di un nuovo soggetto politico assieme ai Popolari di Mario Mauro. Quest`ultimi domani, dopo la scissione dai montiani di Scelta civica, hanno in programma al Teatro Quirino un`assemblea costituente. Si attendono, tra gli altri, Casini, Buttiglione e Cesa. Per i Popolari, oltre al ministro della Difesa, saranno presenti Dellai, Romano, Olivero e Gitti.
L`obiettivo dichiarato è quello di lavorare a un nuovo partito che si richiami espressamente all`esperienza del Partito popolare europeo. E tenendo conto di questo si devono interpretare pure le parole usate oggi da Cesa davanti ai massimi dirigenti dello Scudocrociato. Per la Calabria erano presenti Trematerra (Gino e Michele), Franco Talarico, Alfonso Dattolo e Gianluca Gallo. Per il segretario posticipare il congresso «significa fare un atto di disponibilità e di umiltà verso gli altri. Ma adesso bisogna partire, iniziamo dalla grande manifestazione di domani. Non è il tempo di sventolare le nostre bandiere come nulla fosse, compromettendo la possibilità di arrivare a un nuovo soggetto politico che nasca dal basso, senza operazioni verticistiche e senza l`evocazione di uomini della provvidenza». Chiaro il riferimento a Mario Monti, con il quale il divorzio può dirsi concluso: «C`è stato chi è salito in cattedra volendo presentarsi come il nuovo e ha preteso di darci lezioni, quando poi nei fatti si comportava nel modo più vecchio e cinico. Abbiamo atteso che maturassero i tempi e che sempre più persone in Scelta civica, dentro e fuori il Parlamento, si rendessero conto della realtà».
Per il resto, si lavorerà pancia a terra. Guardando sia a destra (Casini ha spiegato che con Alfano stiamo ancora percorrendo «strade diverse») che a sinistra (si attendono le prime conseguenze del ciclone Renzi che sta per abbattersi sul Pd). «Ci avviamo – è il commento strappato a uno dei dirigenti calabresi dell`Udc – a cambiare pelle. E non è detto che ciò non possa determinare benefici al nostro partito».