LAMEZIA TERME «L`autolesionismo può diventare letale». Per Giovanni Puccio il Pd calabrese sta imboccando una strada senza uscita, sicuramente diversa rispetto a quella del partito nazionale. In cui i candidati alla segreteria – Renzi, Cuperlo e Civati – partecipano a un confronto televisivo che dimostra come «la differenza delle opinioni e dei progetti politici possono convivere nel medesimo partito e diventare una risorsa democratica per il Paese». In Calabria – a parere del coordinatore regionale – avviene invece tutto l`opposto. Perché «non tutti danno dimostrazione di lavorare nella stessa direzione di un virtuoso confronto». Insomma, una guerra contro tutti che non fa bene ai democrat. «Come si giustifica il rilancio della polemica interna come se si dovesse ingaggiare la lotta tra partiti avversari? Se è così, mentre il Movimento 5 Stelle esulta, il centrodestra ringrazia e incassa, coprendo così le proprie responsabilità verso una regione che è ormai collassata».
Secondo Puccio, le lotte intestine non fanno altro che favorire gli avversari. «I nostri elettori – spiega – saranno ormai stanchi di essere informati che il Pd è ancora in preda a una conflittualità paralizzante. Come nel 2010. Sorge spontanea la domanda: si vuole di nuovo creare quel clima? Quello che portò al commissariamento? Si allude a una minaccia? No, si cerca l’interpretazione veritiera dei rischi che si stanno riproponendo sotto gli occhi attoniti del partito, dei militanti e degli iscritti che chiedono unità e coesione politica. Un nuovo stallo rappresenterebbe un fallimento per tutti, anche per i più critici, che peraltro hanno avuto responsabilità non secondarie in questi anni». Per Puccio, tra l`altro molto deluso per il suo mancato inserimento nelle liste dei delegati all`assemblea nazionale dell`8 dicembre, è arrivato il momento della pacificazione: «Penso invece che gran parte del partito sia consapevole dei limiti e delle potenzialità, dei rischi e delle opportunità che ci si offre. Sarebbe il caso di mettersi tutti in sintonia con la realtà calabrese, dove “piove sul bagnato” e che merita tutta la nostra attenzione. Se vogliamo creare un clima positivo, anche in occasione delle primarie dell’8 dicembre, lanciamo un appello ai volenterosi della Calabria per costruire qualcosa che serva a tutti i democratici e ai calabresi mettendo in evidenza le doti migliori della disponibilità, della capacità progettuale, della generosità e dell’impegno politico e istituzionale del partito democratico». (0040)
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