CATANZARO I giudici della Corte d`assise d`appello di Catanzaro hanno confermato tre condanne di primo grado a 30 anni di reclusione nei confronti di Donato Passalacqua, la moglie Ornella Bevilacqua ed il figlio Antonio Passalacqua, ritenuti responsabili dell`omicidio di Nicola Duro, il giovane ucciso a Catanzaro il 17 giugno del 2010.
I giudici hanno anche confermato la condanna di primo grado a 16 anni di reclusione nei confronti di Samuele Pezzano, mentre hanno ridotto a 15 anni la pena di Domenico Romagnino (16 anni
in primo grado).
Nel corso del processo d`appello il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Eugenio Facciolla, aveva chiesto la conferma delle condanne di primo grado. Nei confronti di Romagnino i giudici hanno escluso l`aggravante della premeditazione.
La sentenza di primo grado fu emessa il 19 novembre del 2011 al termine del processo con rito abbreviato. Nel processo davanti la Corte d`assise l`accusa, rappresentata dal pm Simona Rossi, aveva sostenuto che Duro era stato ucciso per una vendetta trasversale nei confronti della sua fidanzata, con la quale doveva sposarsi. Il nipote minorenne della donna aveva avuto una relazione extraconiugale con la figlia di Passalacqua, che era rimasta incinta. A causa di questa relazione il marito lasciò la donna ed il minorenne decise di interrompere la relazione, nonostante aspettasse un figlio. La famiglia Passalacqua, secondo l`accusa, avrebbe quindi deciso di uccidere Duro per punire la famiglia della sua convivente.
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