REGGIO CALABRIA «Dovremmo mandare almeno 50 magistrati in Calabria, dovremmo dotarli di apparati straordinari, insomma una dichiarazione di guerra nei confronti della `ndrangheta, se considerata la prima minaccia, la più forte com`è in Europa e al mondo, lo Stato non può venire a combattere la guerra con le tabelle classiche che si utilizzano per disporre delle forze dell`ordine e della magistratura, un po` migliorate, rispetto alle altre parti d`Italia».
È un bilancio di luci e ombre quello che Beppe Lumia, membro della commissione parlamentare antimafia da diverse legislature e in passato anche presidente, fa a margine dei lavori. «Mi sono fatto l’idea che qualitativamente sia stato fatto un enorme passo avanti, ma quantitativamente la sproporzione di forze in campo è enorme, ed è a favore della `ndrangheta». Per Lumia, «dopo l`omicidio Fortugno la `ndrangheta si è fatta impresa, si è fatta politica, non si limita alle collusioni». Circostanze che mettono «lo Stato in condizioni solo di fare l`antimafia del giorno dopo, non siamo in condizioni di spostarci sull`antimafia del giorno prima».
Usa toni pacati, ma quello di Lumia sembra essere un vero e proprio allarme: «Ci vorrebbero investimenti in risorse umane e mezzi che lo Stato non ha deciso ancora di fare, dopo l`omicidio di Francesco Fortugno questo salto di qualità andava fatto, ma ancora lo attendiamo». (0070)
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