COSENZA La Procura della Repubblica di Cosenza ha emesso un avviso di conclusione delle indagini nei confronti di un ispettore agronomo e di un perito agrario accusati di avere commesso una serie di illeciti nello svolgimento di verifiche in materia di produzione biologica. Dalle investigazioni della Guardia di finanza è emerso che i due indagati avrebbero attestato falsamente che alcuni agricoltori effettuavano produzione biologica per ottenere finanziamenti comunitari e regionali. L`avviso di conclusione delle indagini è stato emesso dal sostituto procuratore della Repubblica Domenico Assumma. I reati contestati ai due indagati sono falsità ideologica in certificati e truffa. Nell`ambito dell`attività d`indagine, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza hanno segnalato all`autorità giudiziaria 27 produttori che, secondo l`accusa, hanno beneficiato tra il 2005 e il 2010, sulla base di dichiarazioni non veritiere, di erogazioni in agricoltura, per un importo complessivo di circa un milione di euro. Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia presentata dalla società “Ecogruppo Italia”, organismo di controllo accreditato presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con la quale sono state segnalate una serie di irregolarità da parte dei due professionisti nello svolgimento delle previste verifiche ispettive, programmate o a sorpresa, sui produttori assoggettati al metodo di produzione biologica che avevano richiesto il controllo del sistema di produzione e la relativa certificazione anche al fine di ottenere finanziamenti comunitari e regionali destinati al settore. È stato accertato, tra l`altro, riferisce la Guardia di finanza, che molte delle “Relazioni d`ispezione attività di produzione”, necessarie per ottenere la certificazione biologica, presentavano sottoscrizioni false o si riferivano ad ispezioni mai avvenute. Così facendo gli indagati hanno ottenuto un vantaggio patrimoniale ricevendo compensi dall`Ecogruppo per un`attività che di fatto non è mai stata svolta, provocando, tra l`altro, un danno alla credibilità del marchio “Bio” ed alla politica in materia di agricoltura biologica dell`Ue e dell`Italia. (0090)
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