CATANZARO Bisognerà rifare tutto da capo, ripartire e far finta che il precedente tentativo di eleggere il segretario provinciale del Pd di Catanzaro non ci sia mai stato. Lo spiega Mario Muzzì, ex presidente della Fondazione Field, commentando la determinazione adottata dalla Commissione nazionale di Garanzia del Pd: una decisione che «non lascia adito a interpretazioni di comodo e sancisce definitivamente che lo svolgimento delle operazioni per la elezione del segretario provinciale di Catanzaro, essendo risultato viziato da irregolarità dovute alla mancanza dell’indicazione prestampata dei tre candidati alla segreteria nelle schede di votazione, è da ritenersi nullo a tutti gli effetti». I democrat catanzaresi aspettavano il responso della Commissione da tempo, dopo un congresso rimasto sospeso e legato a troppe polemiche. La decisione adesso è arrivata e, dice Muzzì, l`organismo ha «rivolto un richiamo solenne agli organismi destinatari della decisione adottata in quanto responsabili per la corretta predisposizione delle schede per le votazioni nei singoli circoli».
«In pratica – prosegue l`esponente del Pd –, pur senza averlo esplicitato, la Commissione nazionale di Garanzia, presieduta dall’onorevole Berlinguer, ha decretato l’illegittimità degli atti del congresso provinciale di Catanzaro e la sua ripetizione, da svolgersi presumibilmente in contemporanea con il prossimo congresso regionale e in linea con gli orientamenti emersi dai risultati delle primarie e dall’insediamento della nuova segreteria nazionale». La chiusura è anche un appello: «In tal senso sono auspicabili sforzi congiunti tendenti al ripristino delle condizioni minime di agibilità democratica che garantiscano la cittadinanza politica dei territori ed un rinnovato equilibrio nella rappresentanza delle istanze dei Democratici catanzaresi da affidarsi a persone credibili, spendibili e trasparenti, al di sopra di ogni ragionevole e sopraggiungibile sospetto».
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