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Nino Lo Giudice sceglie il silenzio

REGGIO CALABRIA Ha deciso di rimanere con la bocca cucita Nino Lo Giudice, l`ex collaboratore riacciuffato il 15 novembre scorso dopo oltre cinque mesi di latitanza. «Presidente io ho un problema con…

Pubblicato il: 17/12/2013 – 12:25
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Nino Lo Giudice sceglie il silenzio

REGGIO CALABRIA Ha deciso di rimanere con la bocca cucita Nino Lo Giudice, l`ex collaboratore riacciuffato il 15 novembre scorso dopo oltre cinque mesi di latitanza. «Presidente io ho un problema con l’avvocato, non ho ancora un avvocato di fiducia. Non so perché i miei familiari non hanno ancora provveduto, non mi hanno fatto sapere niente», ha detto Lo Giudice alla presidente Silvia Capone, appena interpellato. Assistito fino a qualche settimana fa dall`avvocato Gianluca Maria Rossi del foro di Napoli, il Nano è rimasto privo di legale in seguito alla rinuncia del difensore. Per lui, il Tribunale aveva provveduto a contattare un avvocato d`ufficio, ma la scelta non deve aver convinto fino in fondo l`ex pentito. Dopo un breve colloquio telefonico con l`avvocato Misefari, Nino Lo Giudice ha affermato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere. 
Un silenzio che gli avvocati hanno chiesto di colmare con l`acquisizione dei verbali di interrogatorio del 15 e del 19 novembre scorso – avvenuti dopo la cattura – e del secondo memoriale, inviato da Lo Giudice durante la sua latitanza. Un documento che – stando a quanto dichiarato dal Nano di fronte ai magistrati che per cinque mesi lo hanno braccato – avrebbe scritto di suo pugno.
Tutte istanze che hanno visto l`opposizione del pm Beatrice Ronchi, ma  cui il Collegio ha deciso di rispondere, dopo una lunga camera di consiglio, con un`articolata ordinanza che subordina l`acquisizione di quei verbali – e in particolare di quello più corposo del 15 novembre – all`escussione del figlio del Nano, Giuseppe Lo Giudice. Una procedura possibile anche in assenza di accordo tra le parti qualora risulti che il «dichiarante è stato sottoposto a violenze, minacce o subornato», ha scandito in aula la presidente, leggendo un passaggio della propria ordinanza. «Dalla lettura dei verbali oggi esibiti dalle difese – ha continuato – si rileva che i familiari di Lo Giudice Antonino sono a conoscenza di gravi minacce loro rappresentate dal loro congiunto a lui pervenute durante il periodo in cui era sottoposto al programma di protezione». Dunque il Tribunale ha disposto l`esame del figlio del Nano per verificare l`esistenza dei presupposti di utilizzabilità delle dichiarazioni rilasciate all`indomani della sua cattura. 
Discorso diverso per il secondo memoriale, già transitato agli atti del processo ma – al pari del primo – come mero fatto storico. 

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