Sfrattati e felici
Forza Italia in cerca di spazi, conquista gli uffici che erano occupati dal Corecom ma guai a sostenere che la cosa sia andata di traverso agli sfrattati impiegati del Corecom. Noi lo abbiamo fatto m…

Forza Italia in cerca di spazi, conquista gli uffici che erano occupati dal Corecom ma guai a sostenere che la cosa sia andata di traverso agli sfrattati impiegati del Corecom.
Noi lo abbiamo fatto ma non abbiamo distinto i nomi di quelli che, incavolati, hanno segnalato la cosa al nostro Pietro Bellantoni, dagli altri che, invece, accolgono con felicità e giubilo l`invito ad abbandonare precipitosamente stanze e scrivanie.
Così, questa seconda categoria di “sfrattati e contenti” ci scrive:
«gli scriventi dopo aver letto l`articolo, ne contestano vibratamente il contenuto e si dissociano categoricamente dalle frasi in esso articolo riportate tra virgolette ed in particolare dalle seguenti:
a) “Quei locali non sono ancora pronti per ospitarci – specificano dal Comitato – ci fanno spostare immediatamente senza darci la possibilità di poter continuare a svolgere il nostro lavoro;
b) “Siamo tra i primi Corecom d`Italia in quanto a produttività, ma ci trattano peggio dei cani”;
in quanto le stesse, oltre a non averle noi mai dichiarate, non rispondono al vero».
La chiosa finale, nel segno della solidarietà tra lavoratori, è dedicata ai reprobi che hanno osato contestare il diktat del presidentissimo Franco Talarico e, peggio ancora, si sono sfogati col cronista: «Le chiediamo la pubblicazione della presente a rettifica di quanto riportato nell`articolo in contestazione, dando risalto che non i dipendenti, ma qualche dipendente, ha ritenuto di dover diffondere le notizie riportate dal suo giornale nelle quali, noi sottoscritti, non ci identifichiamo».
Prendano nota i gerarchi del presidentissimo Talarico dell`elenco dei firmatari della nota a dissociazione. Ovviamente tra questi si annidano anche alcuni “reprobi pentiti”. Forte è la tentazione di fornire i loro nomi ma un poco la pausa natalizia e un poco le reminiscenze culturali, ci trattengono dal farlo. Faceva dire il Manzoni al povero don Abbondio che «il coraggio chi non ce l`ha non se lo può prestare». (0090)