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Sfrattati e felici

Forza Italia in cerca di spazi, conquista gli uffici che erano occupati dal Corecom ma guai a sostenere che la cosa sia andata di traverso agli sfrattati impiegati del Corecom. Noi lo abbiamo fatto m…

Pubblicato il: 20/12/2013 – 14:01
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Sfrattati e felici

Forza Italia in cerca di spazi, conquista gli uffici che erano occupati dal Corecom ma guai a sostenere che la cosa sia andata di traverso agli sfrattati impiegati del Corecom.
Noi lo abbiamo fatto ma non abbiamo distinto i nomi di quelli che, incavolati, hanno segnalato la cosa al nostro Pietro Bellantoni, dagli altri che, invece, accolgono con felicità e giubilo l`invito ad abbandonare precipitosamente stanze e scrivanie.
Così, questa seconda categoria di “sfrattati e contenti” ci scrive:
«gli scriventi dopo aver letto l`articolo, ne contestano vibratamente il contenuto e si dissociano categoricamente dalle frasi in esso articolo riportate tra virgolette ed in particolare dalle seguenti:
a) “Quei locali non sono ancora pronti per ospitarci – specificano dal Comitato – ci fanno spostare immediatamente senza darci la possibilità di poter continuare a svolgere il nostro lavoro;
b) “Siamo tra i primi Corecom d`Italia in quanto a produttività, ma ci trattano peggio dei cani”;
in quanto le stesse, oltre a non averle noi mai dichiarate, non rispondono al vero».
La chiosa finale, nel segno della solidarietà tra lavoratori, è dedicata ai reprobi che hanno osato contestare il diktat del presidentissimo Franco Talarico e, peggio ancora, si sono sfogati col cronista: «Le chiediamo la pubblicazione della presente a rettifica di quanto riportato nell`articolo in contestazione, dando risalto che non i dipendenti, ma qualche dipendente, ha ritenuto di dover diffondere le notizie riportate dal suo giornale nelle quali, noi sottoscritti, non ci identifichiamo».
Prendano nota i gerarchi del presidentissimo Talarico dell`elenco dei firmatari della nota a dissociazione. Ovviamente tra questi si annidano anche alcuni “reprobi pentiti”. Forte è la tentazione di fornire i loro nomi ma un poco la pausa natalizia e un poco le reminiscenze culturali, ci trattengono dal farlo. Faceva dire il Manzoni al povero don Abbondio che «il coraggio chi non ce l`ha non se lo può prestare». (0090)

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