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Sigilli al porto di Le Castella

Una porzione del porto della frazione Le Castella di Isola Capo Rizzuto, oggetto di lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, è stata sequestrata dai carabinieri del Comando provinciale di Cro…

Pubblicato il: 24/12/2013 – 12:23
Sigilli al porto di Le Castella

Una porzione del porto della frazione Le Castella di Isola Capo Rizzuto, oggetto di lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, è stata sequestrata dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone su disposizione della Dda di Catanzaro insieme ai documenti presenti in Comune e relativi alla gara d`appalto del valore di 960mila euro nell`ambito di un`inchiesta su presunte irregolarità nei lavori.
In particolare, secondo l`accusa, l`impresa vincitrice del bando, la Icem di Latina, avrebbe impiegato in sub appalto mezzi e personale di imprese ritenute vicino alle cosche di `ndrangheta del crotonese. Il titolare della ditta, Carlo Amato, oltre a due architetti ed un ingegnere, Francesco Ferraro, Alfredo Scicchitano e Domenico Girasole, nominati dal Comune come responsabili dell`esecuzione dei lavori, sono indagati. Il sequestro probatorio è stato emesso alla luce di una informativa del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Crotone.
Già nei mesi passati, gli investigatori avevano segnalato alla Prefettura di Crotone diverse anomalie nell`esecuzione dell`appalto che, sebbene fosse stato vinto dalla Icem con regolare gara indetta dal Comune di Isola di Capo Rizzuto e gestito dalla Stazione unica appaltante, in realtà, per l`accusa, era stato eseguito da ditte del Crotonese ritenute vicine a consorterie criminali. In seguito alla nota dei carabinieri, il 21 novembre scorso, la Prefettura di Latina, su attivazione della Prefettura di Crotone, aveva emesso una interdittiva antimafia provocando la rescissione del contratto. Tuttavia, nonostante l`interdittiva e la rescissione del contratto, secondo gli investigatori, nei primi di dicembre i lavori sono proseguiti senza sosta, probabilmente al fine di completare l`opera e poter incassare il corrispettivo.
I tre professionisti sono indagati per abuso d`ufficio e falso in quanto, per agevolare la ditta nella riscossione della somma per la liquidazione dei lavori, avrebbero omesso i dovuti controlli e attestato falsamente l`ultimazione dei lavori in data 11 novembre, quindi antecedente alla rescissione del contratto. Reati aggravati di avere favorito le associazioni mafiose. Il titolare della Icem, originario del casertano, è indagato per subappalto non autorizzato e concorso in abuso d`ufficio.

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