CATANZARO «L`assessore all`Ambiente Francesco Pugliano ha presentato il progetto della Regione sull`eterna emergenza della gestione dei rifiuti in Calabria, un piano “nuovo” idoneo a risolvere finalmente l`annoso problema. Tant`è, a noi sembra la solita ed illegittima riedizione di un concetto vecchio e stantio, come le parole usate per presentarlo alla stampa». Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento 5 Stelle Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti. «”Discariche” e “inceneritori” – proseguono – sono termini appartenenti, ormai, alla fase preistorica della gestione del rifiuto e meriterebbero quindi di scomparire dal vocabolario di un moderno assessore all`Ambiente, prima che dal suo intendimento. Oggi l`Europa, ed anche quella parte d`Italia più evoluta in materia, parla la lingua del riciclo e del riutilizzo, concetto evidentemente sconosciuto al clan di Scopelliti, i cui ultimi provvedimenti sono stati dettati dall`abuso normativo dopo l`inerzia amministrativa. È senza pudore il tentativo del fedelissimo Pugliano di dipingere come salvatore della patria colui che ha autorizzato, con un`ordinanza sostanzialmente fuorilegge, per mesi lo stupro del territorio calabrese con il conferimento in discarica tal quale; è un offesa alla comune intelligenza addebitare la colpa della situazione in cui si trova la Calabria ai comitati dei cittadini ed alle associazioni che si ribellano nelle sedi giudiziarie, le uniche possibili, all`inqualificabile condotta delle istituzioni regionali, evidentemente non soggette all`osservanza della legge. È inutile pretendere di parlare di politica con l`attuale clan regionale al potere; limitandoci ad esaminare la progettualità del piano regionale possiamo fondatamente dire, alla luce dell`attuale e futura normativa comunitaria, che essa fa evolvere la strategia fallimentare, che per oltre 20 anni ha fatto vivere i calabresi nell`emergenza rifiuti, in un percorso di tragica follia. Pugliano, a nome dell`incapace classe politica regionale dovrebbe spiegare a tutti noi calabresi come potrà chiudersi “direttamente in Calabria il circuito del riciclo” quando nel piano non sono previsti impianti industriali per il riciclaggio delle materie prime seconde. Come fa, l`ineffabile assessore, a parlare di progettualità per un sistema, discarica più inceneritori, ormai da tempo disegnato come sempre più residuale dalla normativa? Cosa intende per “avremo discariche nuove e più efficienti” e come può una discarica essere efficiente più di un`altra? Lo sanno alla Regione che la possibilità di smaltimento dei rifiuti all`estero, da parte dei Paesi Ue, sarà sempre più difficile e potrà riposare solo su accordi tra Stati? Altro che “impianto del riciclo”; l`unica possibilità che potesse sorgere era demandato ad un progetto pilota di pochi milioni di euro (cinque per l`esattezza) nel comune di Cosenza: un importo troppo basso, probabilmente, per poterne vedere accolto il finanziamento da certi personaggi in Regione. Lo stanziamento di 245 milioni per tale iniziativa senza futuro (chiamarla piano è eccessivo) è offensivo per le speranze dei calabresi sul superamento definitivo del problema e costituisce uno spreco ulteriore di risorse pubbliche che, oltre a non avere un ritorno di alcun tipo, rappresenta un colpo mortale al nostro ambiente ed all`unico possibile sviluppo economico per la Calabria (fondato su un substrato agricolo e turistico)».
«Se al clan di Scopelliti – concludo Molinari e Barbanti – non piacciono le critiche né i ricorsi (come quello del Wwf contro l`ordinanza del vicerè di Calabria) e vorrebbe continuare a camuffare dietro i suoi comodi il lavorare “tranquillamente” poco ci importa; noi del Movimento 5 Stelle non permetteremo a questa gente di distruggere la Calabria con i soldi dei contribuenti calabresi stessi, dei quali fanno generoso omaggio alle lobby dei rifiuti. Avete tradito a tutti i livelli ed in tutti i modi il voto dei calabresi e l`anno prossimo, insieme a tutti loro, verremo a chiedervene conto, con il nostro Piano regionale dei rifiuti, innanzitutto: potete starne certi…». (0030)
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