COSENZA L’amore (politico) è finito da un pezzo ma adesso ci sono gli strascichi che rischiano di aprire un serio fronte di divisione all’interno del centrodestra cosentino. Ancora una volta tocca all’ex vicesindaco Katya Gentile fare il controcanto al primo cittadino Mario Occhiuto, che definisce «un podestà», buono per «sprecarsi in dichiarazioni e annunci senza fondamento». La Gentile parla come se fosse il più battagliero rappresentante dell’opposizione: «Perché, invece di fare annunci e proclami per il 2014, che non trovano riscontri nei documenti, non da spiegazioni, con atti alla mano, come gli è stato chiesto, su piazza Bilotti? Perché non spiega ai cittadini che i 2,3 milioni di euro destinati al riefficentamento della rete idrica, i cui lavori abbiamo visto realizzarsi, in gran parte del centro cittadino, sono andati in perenzione, per il mancato conseguimento delle procedure?».
Il cahier de doléances esposto dall’esponente del Nuovo centrodestra è davvero lungo: «Ancora una volta Occhiuto annuncia quei lavori di riqualificazione di piazza XXV luglio e piazza Santa Teresa, che sostiene non essere partiti solo per evitare di congestionare la città (come avrebbe dovuto invece saggiamente fare con i troppi cantieri partiti in contemporanea prima dell`estate), ma non è vero, perché tace che quei soldi, previsti dai finanziamenti regionali della legge regionale 24/87 per le piazze in questione, il Comune li ha persi insieme ad altri. Questa volta, non per inerzia degli uffici, bensì per l`ottusità di indirizzo politico amministrativo che ha condotto l`ente in un vicolo cieco. Infatti, l`impossibilita di accendere mutui da parte del Comune di Cosenza, con la Cassa depositi e prestiti nei tempi previsti e secondo gli impegni presi con la Regione, è la causa dei mancati finanziamenti».
I PROTOCOLLI DI CARTA Ancora una volta nel mirino finiscono alcuni rapporti di collaborazione con le istituzioni romane: «Vedo il sindaco autoincensarsi per la firma sull`ennesimo protocollo d`intesa, che è, per intenderci, come l`anticamera degli uffici di segreteria di un ministero, non si può certo dire di essere entrati e di aver portato a compimento la pratica. Tant`è che, di protocolli di intesa col ministero dell`Ambiente, ho perso il conto di quanti ne siano stati firmati per un totale di non so quanti milioni di euro, in questi due anni e mezzo, ma non ho mai potuto avere il piacere di verificare se e quanto realmente abbiano portato nelle casse dell`ente comunale. Il Comune è un ente pubblico e, come tale, non può essere amministrato come un`azienda privata. Da una banda di incaricati di fiducia, che non sanno o non vogliono, seguire le procedure, che troppo spesso vengono superate o violate (lo dimostrano i de finanziamenti di cui sopra ed i problemi gravi denunciati su piazza bilotti), mentre validi e capaci ingegneri, dipendenti da anni dal settore Lavori pubblici, probabilmente poco funzionali agli obiettivi, vengono trasferiti all`Urbanistica e viceversa, lasciando, ognuno di loro, numerosi Rup (responsabile unico del procedimento, in altri termini, il controllo e la verifica dei vari cantieri), finendo così per rallentare, come se ce ne fosse bisogno data l`esiguità di personale, l`intera attività tecnico-amministrativa».
La lunga premessa della Gentile serve per affondare il colpo: «Il sindaco sbaglia quando si rivolge ai cosentini, convinto di raccontare favole ai bambini. Dovrebbe reimpostare il discorso, con l`onestà intellettuale delle grandi occasioni e dire per esempio: avremmo voglia di fare il centro di raccolta rifiuti, dobbiamo però trovare le somme per realizzarlo perché esiste l`altissimo rischio di perdere il finanziamento previsto, per via del mancato rispetto delle procedure e perché è stato scelto avventatamente un sito che portava con se problemi di diversa natura. Non può continuare a ripetere invece, con certezza assoluta, come fa lui “nessun passo indietro sulla differenziata, realizzeremo il centro di raccolta a Donnici”. Viene spontaneo allora chiedere: con quali soldi, se l`opera, di cui sopra, non potrà essere finanziata come si paventa? Ma, come per piazza Bilotti, seppure i nostri nonni ci abbiano insegnato che senza soldi non si cantano messe, anche per il centro di raccolta di Donnici, i lavori sono partiti prima ancora che fosse portato e approvato in Regione il progetto esecutivo, inviato il 5 dicembre 2013. È come se il sindaco amasse giocare d`azzardo. Infatti, con i suoi modi insospettabilmente pacati e garbati, mette in atto un grande bluff e conduce la sua partita, sperando che nessuno gli chieda mai di vedere le carte. Come dire, il rischio è il suo mestiere». Il suo atteggiamento amministrativo fazioso, superficiale e nocivo, è diventato un metodo deleterio per le casse dell`ente, che non produce, peraltro, effetti benefici neanche in termini di “città sostenibile”».
IL NODO PIAZZA BILOTTI Quello descritto dalla Gentile è un quadro a tinte fosche. Che diventa per la Gentile ancora più cupo con riferimento a quanto succede a piazza Bilotti: «Le attività commerciali chiudono, fornitori, professionisti e ditte che hanno rapporti con il Comune non vengono pagati (se non sono gli amici degli amici e senza il rispetto dell`ordine cronologico delle fatture), si corre il rischio di rimanere al buio e si cammina tra i pericoli, la soglia di povertà aumenta e non si investe nulla per la risoluzione di problemi seri, quale, mi viene subito in mente, l`emergenza abitativa. I cosentini continueranno a fare a botte per parcheggiare in centro o lo diserteranno, come già tanti stanno facendo, branchi di cani saranno liberi di frugare tra i cumuli di spazzatura sparsi ovunque o di azzannare qualcuno, mentre il sindaco fa gli auguri “differenziati”. Se si ricorda inoltre, che per volontà del sindaco non c`è stata alcuna procedura selettiva, ma gli incarichi sono stati affidati in maniera fiduciaria, quando viene fuori che nella commissione di alta vigilanza, nominata per piazza Bilotti c`è un tale ingegnere Alessandro Coletta, noto alla Procura di Firenze e non solo, agli arresti domiciliari a settembre insieme ad altre cinque persone, tra cui la Lorenzetti, ex presidente della Regione Umbria ed ex presidente di Italferr, accusato di reati contro la pubblica amministrazione, la cosa diventa più allarmante. Infatti : “… secondo la ricostruzione della Procura, Coletta è accusato di aver procurato insieme a Lorenzetti un ingiusto vantaggio patrimoniale al general contractor della Tav fiorentina, attraverso la sollevazione di riserve contrattuali in violazione della normativa vigente, con l`obiettivo di far lievitare i costi a vantaggio della parte contraente, concordemente con la stessa Italferr…” per come riportato nell`interrogazione del consigliere Stufara della Regione Umbria, per un`altra vicenda. Mi ritengo garantista fino alla fine, ma ricordo, sempre prima a me stessa, che potrebbe esistere il rischio di un copione importato e quindi della reiterazione dei reati». (0030)
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