Sanità, Chiappetta: basta con le sceneggiate. Abbiamo avuto molti risultati
REGGIO CALABRIA «Sono ciclici, costanti, strumentali e in taluni casi assolutamente vergognosi; mi riferisco agli interventi e alle disamine sulla condizione della sanità calabrese – e nello specific…

REGGIO CALABRIA «Sono ciclici, costanti, strumentali e in taluni casi assolutamente vergognosi; mi riferisco agli interventi e alle disamine sulla condizione della sanità calabrese – e nello specifico relativi all`Azienda sanitaria di Cosenza – da parte di coloro i quali da politici si autoqualificano oggi presunti fuoriclasse della rappresentanza e dell`amministrazione regionale ma anche da parte di chi – con l`aura della riflessione accademica – in realtà si producono in interventi squisitamente politici, pretestuosi e di parte». Lo afferma in una nota il capogruppo del Nuovo Centrodestra in consiglio regionale, Gianpaolo Chiappetta. «La vergogna più grande e inqualificabile – aggiunge – risiede nel fatto che questi soloni non indichino mai la necessaria ed incontestabile premessa e cioé che il sistema sanitario calabrese – così come era quattro anni fa – era un`autentica tragedia, uno sfascio evidente, un complesso di servizi-clientela disorganizzato ed in grado solo di generare debiti mostruosi e un deficit gigantesco. In assenza di questa premessa, con il conforto di un`impostazione pregiudiziale e dimentichi del fatto che è operativo uno stringente piano di rientro è assolutamente facile prodursi in giudizi draconiani cercando di far intendere che se ci sono disfunzioni o manca una piena operatività la responsabilità è di chi negli ultimi anni ha assunto l`onere di governare e riformare la Regione».
«La verità, molto semplice, è un`altra – prosegue Chiappetta – e riguarda l`onesta intellettuale di chi a questa regione vuole veramente bene, si preoccupa seriamente della sua sanità ed è impegnato a ristabilirne quella salute pregiudicata da decenni di disattenzione e lassismo; il sistema sanitario è oggi sulla via del risanamento e ciò ha comportato immani sacrifici da parte dei cittadini chiamati a contribuire con il pagamento di aliquote più alte e da parte dei medici e degli operatori sanitari impegnati a garantire servizi e risposte. Il risanamento, i risparmi, la diminuzione del debito, la riorganizzazione su base regionale e territoriale sono pre-condizioni essenziali ed ineluttabili per poter riconfigurare il sistema sanitario; il turnover – e dunque lo sblocco per nuove assunzioni – è impossibile se alcuni obiettivi fissati non in Calabria ma altrove – come è arcinoto – non vengono centrati. Abbiamo fatto buona parte del percorso ma c`è ancora molto da fare, pensare ed esprimere giudizi oggi con l`approccio del passato non solo è antistorico, rischia di essere ridicolo per chi invece avrebbe l`obbligo di documentarsi concretamente. Sono stati garantiti investimenti tecnologici, anche a Cosenza, presto arriveranno notizie positive anche per quanto riguarda il nuovo personale medico-sanitario e la riorganizzazione funzionale dei posti letto non ha penalizzato una provincia piuttosto che l`altra; soffiare sul fuoco di un inutile e inconsistente campanilismo non giova a nessuno e penso anche che non porterà benefici a coloro che cercano a tutti i costi di dipingere e descrivere un quadro a tinte fosche».
Chiappetta evidenzia inoltre che «i risultati non si ottengono con un comunicato stampa oppure dando vita a blitz-sceneggiate, i risultati arrivano con il lavoro quotidiano e costante sapendo che c`è una montagna – quella del deficit – da scalare con pazienza e problemi storici da risolvere – come quello dei precari per i quali ci siamo impegnati fino allo stremo in una vera opposizione alle scelte del governo, quale che sia stato il suo colore politico. Il commissariamento non è stata una scelta ma una necessità dettata dai numeri e dall`anticamera del disastro nel quale ci trovavamo in costanza del debito e di quei bilanci onirici di cui organi terzi rispetto a tutti noi hanno parlato; il tema di oggi è se si vuole collaborare costruttivamente o no per superare definitivamente le criticità del nostro sistema sanitario. Se si intende farlo siamo qui – come sempre – disposti al confronto, se si pensa di proseguire con questa fabbrica di fumo negli occhi la nostra risposta non può che essere categorica: proseguiamo lungo una strada che ha già ottenuto significativi risultati nelle sedi competenti e certo non ci facciamo intimidire, ne confondere da chi cerca a tutti i costi di buttarla in caciara per qualche preferenza o incarico in più». «È giusto cogliere e valutare – conclude – tutti i giudizi, anche e soprattutto quelli negativi, ma solo quando questi siano autenticamente dettati dalla volontà di contribuire alla risoluzione dei problemi; sceneggiate non ne servono più, quel tempo è passato e non può essere resuscitato dagli stregoni della politica e dai loro accademici consiglieri». (0050)