Alfano: cattureremo i «maledetti assassini» di Cocò
COSENZA L’assassinio del piccolo Cocò è «una barbarie inaccettabile»: sono le parole di Angelo Alfano, in visita oggi pomeriggio nella Prefettura di Cosenza. Il ministro ha affermato che le piste inv…

COSENZA L’assassinio del piccolo Cocò è «una barbarie inaccettabile»: sono le parole di Angelo Alfano, in visita oggi pomeriggio nella Prefettura di Cosenza. Il ministro ha affermato che le piste investigative seguite porteranno certamente «alla cattura di quei maledetti assassini». Il ministro – informa una nota dell`Ufficio territoriale del governo di Cosenza – ha, inoltre, rimarcato la forte presenza dello Stato e la piena compattezza delle istituzioni che continueranno ad essere unite, a «fare squadra» nella lotta ad ogni forma di criminalità, ponendo in essere azioni sempre più incisive di contrasto alle organizzazioni di stampo mafioso, anche attraverso l’efficace strumento delle misure patrimoniali.
Alfano ha presieduto una riunione alla quale hanno partecipato il prefetto, Gianfranco Tomao, il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Mariano Lombardo, il procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri, il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, il questore, Alfredo Anzalone, il vicecomandante provinciale dei carabinieri, Vincenzo Franzese, il vicevomandante provinciale della Guardia di Finanza, Vito Simeone, il commissario capo del Corpo forestale dello Stato, Angelo Roseti.
Nel corso dell’incontro si è proceduto all’analisi dello stato dell’ordine e della sicurezza pubblica della provincia, con particolare riferimento al territorio della Sibaritide, con un focus sull’efferato triplice omicidio di Cassano allo Ionio.
A conclusione dell’incontro, durato oltre un’ora e mezzo, il ministro ha rivolto il personale apprezzamento alla Prefettura per l’opera di coordinamento e di coesione istituzionale, ai vertici delle forze dell’ordine per i brillanti risultati conseguiti nell’attività investigativa ed alla magistratura per l’azione repressiva nella lotta contro la criminalità organizzata. (0070)