Asp di Cosenza, l`intercettazione Gentile-Scarpelli
COSENZA La Procura di Cosenza ha un’idea precisa di quale sia il clima nell’Asp bruzia. Le intercettazioni (telefoniche e telematiche) dei militari della guardia di finanza hanno aiutato gli uffici g…

COSENZA La Procura di Cosenza ha un’idea precisa di quale sia il clima nell’Asp bruzia. Le intercettazioni (telefoniche e telematiche) dei militari della guardia di finanza hanno aiutato gli uffici giudiziari bruzi a ricostruire rapporti e interessi di quello che appare un gruppo di professionisti con ottimi addentellati nelle stanze di via Alimena. C’è Nicola Gaetano, l’avvocato premiato dal direttore generale Gianfranco Scarpelli con decine di incarichi per centinaia di migliaia di euro, c’è il suo «compare» (così si chiamano i due in una conversazione telematica finita in un’informativa delle Fiamme gialle) Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino, e c’è l’altro legale Alessandro Ventura. Al centro si staglia la figura del manager Scarpelli, un primario proiettato nella gestione dell’Asp. Che si relaziona con un livello politico assai ingombrante.
LA SOGGEZIONE NEI CONFRONTI DI SCARPELLI E DEI SUOI REFERENTI
Il risultato, secondo l’accusa, è un contesto «dominato dalla disponibilità all’illecito e da una diffusa omertà». Parole pesantissime, corroborate, per quanto si legge nella richiesta di interdizione a carico del dg, dal racconto di uno dei commissari che hanno redatto la relazione conclusiva dell’accesso antimafia all’Asp. Rispetto al comportamento di questo funzionario, l`accusa parla di «ritrosia a rendere dichiarazioni», e questo, per l’accusa è un «allarmante indice di quanta soggezione incutano lo Scarpelli e, verosimilmente, tutti coloro che dello stesso sono referenti politici».
Per argomentare meglio, i pm che firmano la richiesta (il procuratore capo Dario Granieri, l’aggiunto Domenico Airoma e il sostituto Domenico Assumma), fanno ricorso a una conversazione tra Scarpelli e l’assessore regionale ai Lavori pubblici Pino Gentile, uno dei grandi sponsor politici del manager. Il dialogo è una rappresentazione plastica di quanto la politica possa interferire nelle pratiche quotidiane della sanità. Anche se Gentile non avrebbe, in teoria, nulla a che spartire con la sanità – il suo incarico riguarda tutt’altro settore –, impartisce direttive molto precise al dg. Che acquisisce le indicazioni senza fiatare, non proprio all’insegna dell’indipendenza tra politica e burocrazia.
CONVERSAZIONE CIFRATA
La conversazione è piuttosto oscura, quasi cifrata, ma un paio di passaggi risultano inquietanti. Come quello in cui l’assessore in quota Ncd fa riferimento a «quella cosa della magistratura» che «non è vera» e dunque, pare, non sarebbe più un ostacolo per il conferimento di qualcosa che potrebbe essere un incarico. Molto chiara, quasi ossessiva, l’iterazione di una domanda: «Hai capito?», ripete spesso il politico al manager, per essere sicuro che le sue istruzioni saranno rispettate alla lettera.
Ecco l’intercettazione integrale.
Data: 25 settembre 2013
Ore 10,05
Durata: 2 minuti e 26 secondi
Interlocutori: Pino Esposito (E) per Gianfranco Scarpelli (S) al quale passa Pino Gentile (G)
S: pronto?
E: diretto’, un attimo…
S: sì, aspetto…
G: pronto?
S: sì, pronto
G: eh, Gianfra’!
S: sì
G: vedi che ho chiamato quell’ORDINE… là… e quella cosa non è vera, hai capito?
S: ah! Ah!
G: quella cosa che tu mi hai detto… della magistratura… non è vera proprio, hai capito? Che glielo fanno apposta e dietro la cosa c’è sempre quel russo… hai capito?
S: ahhh… ho capito!
G: … russo perché vuole tutelare le sue cose per il futuro… hai capito? Ma tu intanto gliele fai fare tutte e due, provvisoriamente, una gliela dai provvisoria e l’altra gliela dai… hai capito? E un’altra gliela dai normale, perché non ci dobbiamo fare strumentalizzare da altri, hai capito?
S: ho capito!
G: capito? Ti hanno detto una cosa che non è vera… hai capito qual è il problema?
S: va bene!
G: perché se era vera… hai visto come ti ho detto io… se è vera glielo dici… ma siccome non è vera, eh, eh… hai capito? Non è neanche giusto che noi pochi amici abbiamo e se li perdiamo la via via perché gli altri ci strumentalizzano, è un peccato! Hai capito, Gianfra’?
S: vabbò
G: lui comunque stamattina viene da te
S: ok!
G: no, viene da te, ci parli e gli dici… ci fai… uno lo fai provvisorio e l’altro lo fai definitivo, poi quando si deve vedere si vedrà intanto, no?
S: certo, certo!
G: hai capito?
S: che poi se succede qualcosa… la responsabilità è personale, non è che c’entriamo noi…
G: è personale, che c’entriamo noi! Ok?
S: appunto! Ciao, ciao
G: va bene, quell’Ardillo era incazzata proprio (ride)… pronto?
S: sì, sì, anche perché io non posso ricevere offese… dico io ero me… e va bene voi siete meglio di tutti, ognuno qua…
G: ognuno è il migliore, sì… va bene non me ne frega niente, ciao ciao… andiamo avanti…
S: ciao ciao. (0070)