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Idv: «Revocare l`incarico a De Rose»

«Scopelliti revochi l’incarico a De Rose». La richiesta ufficiale arriva direttamente dai consiglieri regionali di Idv – Mimmo Talarico, Giuseppe Giordano ed Emilio De Masi – e da Damiano Guagliardi…

Pubblicato il: 03/03/2014 – 19:49
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Idv: «Revocare l`incarico a De Rose»

«Scopelliti revochi l’incarico a De Rose». La richiesta ufficiale arriva direttamente dai consiglieri regionali di Idv – Mimmo Talarico, Giuseppe Giordano ed Emilio De Masi – e da Damiano Guagliardi (Federazione della sinistra), che chiedono al governatore di rimuovere l’ex presidente di Confindustria Calabria dalla guida della società regionale che si occupa di sviluppo economico. «I fatti incresciosi che hanno visto in questi giorni protagonista il presidente di Fincalabra – scrivono i consiglieri in una lettera inviata a Scopelliti – non possono lasciare indifferenti i vertici della Regione». De Rose negli ultimi giorni è stato al centro del caso che ha riguardato il quotidiano L’Ora della Calabria. Il suo direttore, Luciano Regolo, ha denunciato – nonché registrato – le pressioni che l’editore Alfredo Citrigno ha ricevuto dal presidente di Fincalabra, volte a ottenere la rimozione di un articolo centrato su un’indagine a carico del figlio del neo-sottosegretario del governo Renzi, Tonino Gentile. Regolo si è poi rifiutato di togliere il servizio, ma il giorno successivo – il 19 febbraio – L’Ora non è andato in stampa, ufficialmente per un guasto alle rotative di proprietà dello stesso De Rose. Una vicenda che ha fatto scalpore a livello nazionale e per la quale Talarico, Giordano, De Masi e Guagliardi chiedono ora la revoca dell’incarico del numero uno di Fincalabra. Coinvolto in un’altra vicenda dai contorni oscuri: «Lo stesso – continuano i rappresentanti della minoranza – è stato anche chiamato dal dipartimento Attività produttive della Regione Calabria alla restituzione di oltre sei milioni di euro di finanziamenti ricevuti in passato per non aver assolto gli obblighi del relativo bando». Incentivi che prevedevano un certo numero di assunzioni – poi non realizzate – nella società privata di De Rose.

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