All`Asp di Cosenza l`appalto-minestrone
COSENZA Le ultime notizie e gli ultimi documenti raccolti tra i corridoi dell`Asp di Cosenza parlano di un appalto-minestrone. È quello per «l`affidamento del servizio di pulizia, disinfezione, sanif…

COSENZA Le ultime notizie e gli ultimi documenti raccolti tra i corridoi dell`Asp di Cosenza parlano di un appalto-minestrone. È quello per «l`affidamento del servizio di pulizia, disinfezione, sanificazione immobili e lavanoleggio biancheria piana, confezionata e materassata con gestione guardaroba e fornitura di set sterili di biancheria per gli usi di sala operatoria, delle strutture sanitarie e amministrative dell`Asp di Cosenza». Affare da 55 milioni di euro finito, secondo quanto racconta il Quotidiano della Calabria, nel mirino della Procura di Cosenza, che avrebbe acquisito alcuni atti della gara, aggiudicata a un`associazione temporanea di imprese formata dalla cooperativa Cns e dalla Csf costruzioni e servizi, un`azienda il cui rappresentante legale era finito nella maxi inchiesta della Procura di Bari sui rapporti tra sanità e politica.
IL MINESTRONE DELLE PULIZIE
Leggendo il capitolato d`appalto, però, saltano fuori stranezze e paradossi burocratici che potrebbero complicare un po` le procedure. Tanto per cominciare, il primo lotto, quello in cui è incluso il servizio nel distretto di Cosenza, comprende anche una struttura che non fa parte dell`Azienda sanitaria provinciale. Si tratta dell`Inrca, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico che si occupa di geriatria e non ha nulla a che fare con l`Asp, anche se i dirigenti che hanno disegnato il bando credono che ne faccia parte. Le curiosità, però, non finiscono qui. Sempre nello stesso capitolato, disegnato dalla dirigente dell`Asp Giovanna Borromeo, e sempre nello stesso lotto, sembrano “scomparse” alcune delle strutture che fanno parte del distretto di Cosenza. Da una prima lettura, infatti, parrebbe non essere prevista la pulizia dell`Unità operativa di riabilitazione di Serra Spiga, dell`Unità operativa di Neuropsichiatria infantile, del Centro per la terapia del dolore e di molti altri uffici. Al contrario, tra i locali da pulire – a parte l`Inrca – ce ne sarebbero molti pescati un po` a casaccio nell`elenco dei beni di proprietà dell`Azienda.
LA POSIZIONE DEL DIRIGENTE
C`è qualche intoppo, insomma, in uno degli affari più grossi dell`Azienda sanitaria. Il primo, però, riguarderebbe il presidente della commissione di gara, l`ingegnere Gennaro Sosto, che, da consulente esterno, dirige l`unità operativa complessa “Attività tecniche e patrimoniali”. Il suo contratto è di quelli che si definiscono 15 septies: Sosto è un esterno e, per la legge Balduzzi, non potrebbe ricoprire incarichi di direttore di Unità operative complesse, che sono riservati esclusivamente a dirigenti dipendenti dell`Azienda.
Ma c`è di più: secondo una delibera dell`Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, non potrebbe neppure presiedere una commissione di gara. E anche la sua nomina potrebbe essere oggetto di approfondimenti. (0020)