CATANZAROPOLI | Il bicchiere resta mezzo vuoto
Sergio Abramo annuncia la sua nuova giunta: tutti assessori esterni e tutti assessori nuovi. Nei profili di gran parte dei nuovi assessori, inoltre, sembra poter cogliere un chiaro e diretto riferime…

Sergio Abramo annuncia la sua nuova giunta: tutti assessori esterni e tutti assessori nuovi. Nei profili di gran parte dei nuovi assessori, inoltre, sembra poter cogliere un chiaro e diretto riferimento tra la professione svolta fin qui e l’incarico che sono chiamati a ricoprire.
Pare che Abramo abbia preso alla lettera gli inviti del senatore Piero Aiello e dell’assessore regionale Mimmo Tallini a prendersi le sue responsabilità e a scegliere liberamente. Le prossime settimane ci diranno anche se questi inviti erano pure sinceri o sapevano di ipocrisia politica, visto che l’azzeramento della vecchia giunta lascia fuori assessori di peso come Baldo Esposito e Filippo Mancuso, due che per entrare in giunta si erano dimessi da consiglieri comunali pur essendo stati tra i più votati.
Detto questo, però, il bicchiere resta mezzo vuoto: non c’è traccia di inchieste interne e provvedimenti cautelari nei confronti di quel pezzo “pesante” della burocrazia comunale travolto dalle indagini della Procura e dalle intercettazioni della Digos. Arriveranno nei prossimi giorni? Saranno tra i compiti da assegnare al nuovo assessore ai Lavori pubblici e al Personale? Intanto però par di capire che la delega alla Polizia municipale era e resta nelle mani del sindaco e sul punto Sergio Abramo sa bene che non può cavarsela con le dichiarazioni rilasciate fin qui e smentite dai fatti: i blocchetti “fantasma” per le multe esistevano eccome; il Corpo veniva utilizzato per scopi e incarichi non propri; il nepotismo ha prodotto un esercito di graduati e ufficiali con solo qualche vigile “semplice” (e tartassato).
Se vuole recuperare credibilità e autorevolezza il sindaco Abramo ha ancora molte cose da fare.
Allo stato l’unica ad uscirne dignitosamente e bene è proprio Zuniga Polamina Yara Marcella, la escort che qualcuno ha cercato, maldestramente, di utilizzare come arma di distrazione di massa per sollecitare gli aspetti pruriginosi di Catanzaropoli e mettere in ombra quelli più gravi dal punto di vista politico e amministrativo.
Intervistata da Lucio Musolino, ai microfoni de ”ilfattoquotidiano.it.”, Marcella lo spiega bene: «Mi mettono o in prima pagina scrivendo che sono la ragazza che ha travolto il Comune… E no! Dovevano puntare più sui problemi che hanno portato a fare le intercettazioni, perché le intercettazioni non sono state fatte per colpa mia ma per altre cose».
Ecco, le multe, le firme false, le tangenti promesse o millantate, i concorsi fermi al palo, le raccomandazioni per prorogare la carriera di alcuni e potenziare quella di altri. Tutte queste «altre cose», intende affrontarle la politica e l’amministrazione comunale o si preferisce aspettare che la «giustizia faccia il suo corso»?