Magorno candidi Scopelliti
Faccia in fretta il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno: provveda subito a chiudere l’accordo con Peppe Scopelliti, magari candidandolo alle europee in quota Renzi, altrimenti corre il rischi…

Faccia in fretta il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno: provveda subito a chiudere l’accordo con Peppe Scopelliti, magari candidandolo alle europee in quota Renzi, altrimenti corre il rischio di farselo soffiare da Forza Italia, partito nel quale Scopelliti potrebbe rientrare dopo che Angelino Alfano, ragionando più da ministro dell’Interno che da leader del Nuovo centrodestra, ha deciso di sbarragli le porte e negargli una convincente solidarietà dopo la condanna a sei anni di reclusione con annessa interdizione perpetua dai pubblici uffici. Tanto ormai alle ipocrisie politiche del sindaco di Diamante non crede più nessuno, mentre trasuda la sua smisurata ambizione: vuole la candidatura a governatore. Per raggiungere l’obiettivo si è inventato una candidatura del magistrato Nicola Gratteri, pur sapendo che lo stesso ha sempre respinto l’invito e, ultimamente in maniera anche stizzita, ha detto direttamente a Matteo Renzi che considera quasi un’attività di stalking il continuo dettare, da parte del segretario regionale del Pd, ai cronisti disponibili il ritornello di una sua candidatura. Sempre in questa direzione vanno lette le disinvolte riaperture di Magorno ai vecchi arnesi del Pd che contro il Pd hanno operato nelle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria e di Catanzaro. Non pago, Magorno assiste serafico all’opera dei “renziani” impegnati nel quotidiano vilipendio della figura dell’onorevole Francesco Fortugno, sulla cui pelle molte carriere, politiche e istituzionali, sono state costruite. Adesso, invece, si è felici di creare le condizioni perché i giornali possano titolare “Giuseppe Fortugno, sempre più isolato”. Laddove Giuseppe Fortugno è il giovane segretario del Pd di Locri “reo” di voler continuare ad occuparsi di politica ritenendo, così, di non darla vinta a chi ha eliminato con la violenza mafiosa suo padre dalla scena politica.
Del resto, il modello di riferimento di Magorno per quel che riguarda il giornalismo è rappresentato da Annamaria Terremoto, amica personale di Scopelliti sin da quando la Rai ne impose la collocazione a Reggio Calabria per cantare le lodi dell’allora sindaco e creare le basi per la santificazione mediatica di quel “modello Reggio” che oggi le stesse Procure e le prime sentenze bollano come “modello criminogeno”. Così mentre Franco Laratta chiede la rivolta contro il Tgr scopellitiano, Magorno scrive a Renzi per elogiare la conduzione “terremotata” del servizio pubblico televisivo calabrese. Nel giornalismo vero le carriere si costruiscono sulla scorta delle notizie date. In quello caro all’onorevole Magorno, in evidente affinità di vedute con il senatore Maurizio Gasparri e con il governatore Peppe Scopelliti, invece è l’esatto contrario: le carriere si costruiscono sulle marchette e soprattutto sulle notizie “omissate”. Se questo è il Pd calabrese “by Renzi”…