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Terremoto, Calabria a rischio tra abusivismo e leggi inapplicate

Abusivismo diffuso e una legge regionale rimasta chiusa in un cassetto, in queste condizioni la Calabria affronta il pericolo terremoto. A porre l’accento sulle carenze di programmazione della region…

Pubblicato il: 06/04/2014 – 16:46
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Terremoto, Calabria a rischio tra abusivismo e leggi inapplicate

Abusivismo diffuso e una legge regionale rimasta chiusa in un cassetto, in queste condizioni la Calabria affronta il pericolo terremoto. A porre l’accento sulle carenze di programmazione della regione è il geologo Carlo Tansi. «In Calabria – ha spiegato l’esperto all`Adnkronos – è stata in vigore sin dal 1994 una assurda legge regionale che ha legittimato la costruzione di edifici non conformi alle prescrizioni antisismiche dettate dalla normativa, in quanto la legge prevedeva che soltanto il due per cento dei progetti presentati al Genio civile di Cosenza venissero controllati, lasciando il restante 98 per cento privo di qualsivoglia controllo».
«Mi sono battuto per anni – racconta ancora Tansi – affinché questa legge regionale venisse cambiata, e ho duramente criticato la precedente amministrazione regionale di centrosinistra guidata da Agazio Loiero che però poi, sul finire della legislatura, dopo tante sollecitazioni, ha cambiato questa legge approvando in consiglio regionale una nuova legge sismica che impone il controllo di tutti i progetti». La situazione, tuttavia, non è stata risolta. «Questa legge – lamenta il geologo – non è mai stata applicata perché poi ci sono state le elezioni, è arrivata la nuova giunta attualmente in carica di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti e anziché applicare subito una legge che considero urgente e prioritaria in modo assoluto, ne ha rinviato, a tutt`ora, l`applicazione».
Mentre la legge, da ormai cinque anni, attende di essere applicata «in Calabria sono state censite 120mila case fantasma, cioè case che non sono controllate perché costruite abusivamente, e di certo queste case non saranno in grado di resistere a terremoti un po` più violenti della media. Non si sa qual è la qualità del calcestruzzo utilizzato per queste costruzioni, perché non sono soggette a controlli, e non si può sapere se rispettano o meno la normativa antisismica».
Quanto al terremoto avvenuto ieri in Calabria, con epicentro nel mar Ionio, Tansi spiega: «Ogni terremoto o raggruppamento di terremoti (quando i terremoti sono particolarmente diffusi si parla di “sciami sismici”) è determinato da una faglia che si sta muovendo. La faglia che si è mossa è molto profonda ed è situata a mare, a pochi chilometri dalla costa ionica catanzarese (al largo di Isola Capo Rizzuto). Nonostante la magnitudo relativamente elevata (M=5.1), la scossa, di magnitudo superiore al più noto terremoto del Pollino (M=5.0), non ha fatto danni perché ha avuto ipocentro molto profondo (66 km) e, per questo, rispetto al terremoto del Pollino (con ipocentro profondo meno di 10 km), la violenza del terremoto è stata attenuata dalla notevole distanza percorsa dalle onde sismiche che hanno dissipato la loro energia». La profondità dell`ipocentro «è un parametro fondamentale per capire quanto un terremoto possa essere distruttivo: più la scossa è profonda, più le onde sismiche devono “camminare” per arrivare in superficie, e dovendo fare un percorso maggiore dissipano la loro energia, diventando meno distruttive. Inoltre più profondo è il terremoto, più ampia è l`area in cui viene avvertito. Il cosiddetto “cono sismico” si allarga quanto più è profondo il sisma, per questo la scossa delle 12.24 di ieri è stata avvertita in gran parte del Sud dalla Puglia alla Sicilia».

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