Scopelliti in tv: «Mi sono dimesso» Ma non ci sono atti formali
LAMEZIA TERME «Nel processo al termine del quale sono stato condannato non c’è la certezza della prova». Peppe Scopelliti torna a parlare del procedimento giudiziario in cui è stato condannato a sei…

LAMEZIA TERME «Nel processo al termine del quale sono stato condannato non c’è la certezza della prova». Peppe Scopelliti torna a parlare del procedimento giudiziario in cui è stato condannato a sei anni per abuso d’ufficio. E ieri sera, intervistato da Nicola Porro per la trasmissione “Virus”, su Rai2, torna a ribadire che è sua intenzione dimettersi dall’incarico di presidente della Regione ancora prima del decreto di sospensione che gli verrà presto notificato secondo quanto previsto dalla legge Severino.
Peccato che di dimissioni ufficiali ancora non ci sia traccia, nel senso che nessun atto ufficiale è stato notificato al presidente del consiglio regionale calabrese. Anzi, il governatore è atteso martedì a Lamezia Terme per un convegno organizzato dalla Regione e dal ministero dello Sviluppo economico e sui manifesti che pubblicizzano l’evento viene segnalato ancora come presidente della giunta regionale. Dopodomani, intanto, è in agenda la Conferenza dei capigruppo che avrà il compito di stabilire la data del consiglio regionale in cui si dovrà eventualmente discutere del passo indietro di Scopelliti.
«Io mi sono dimesso – sono state comunque le parole del governatore davanti alle telecamere Rai – perché sono un uomo di destra, che crede sempre nelle istituzioni. Nel momento in cui viene fuori una sentenza che ti condanna a sei anni hai l’obbligo morale di fare un passo indietro. Non ha importanza che intervenga o meno la legge Severino. Bisogna dimostrare che la politica è servizio e io non mi sono piegato alle bombe, alle intimidazioni a me e alla mia famiglia, alle lettere anonime. Ma “in nome del popolo italiano”, così come pronunciato dai giudici la sera della sentenza che sto ascoltando qui per la prima volta, hai l’obbligo di fare un passo indietro».
Nell’attesa di capire se e quando le dimissioni verranno presentate formalmente, resta irrisolto il nodo relativo a una candidatura alle Europee: «Non è stata assunta nessuna decisione in merito. Mi confronterò con i vertici del mio partito e decideremo assieme». Quanto al “processo Fallara”, Scopelliti è tornato a ripetere il solito ritornello: «Ciò che è successo a Reggio Calabria è capitato anche in altre città come Napoli, Torino e Catania. È una prassi gonfiare le poste del bilancio. Ma sono fiducioso perché a Catania, nel processo d’Appello, è stata assolta l’intera giunta comunale e l’unica condanna ha riguardato il dirigente del settore Bilancio. Ecco, io credo che di queste cose debba occuparsi la magistratura contabile e non quella ordinaria».