Favorirono la latitanza di Franco Presta Sei persone indagate dalla Dda di Catanzaro
COSENZA Avrebbero favorito la latitanza del boss cosentino Franco Presta. Con questa accusa la Dda di Catanzaro ha iscritto nel registro degli indagati sei persone. Si tratta della moglie del boss, D…

COSENZA Avrebbero favorito la latitanza del boss cosentino Franco Presta. Con questa accusa la Dda di Catanzaro ha iscritto nel registro degli indagati sei persone. Si tratta della moglie del boss, Damiana Pellegrino, della figlia Marianna, del genero Francesco Ciliberti, del nipote Michele Filippelli, di Alessandro Cipolla e Domenico Scarola, entrambi amici dell’altro figlio di Presta, Domenico, ammazzato nel 2011 a soli 22 anni.
Presta è stato beccato nell`aprile del 2012 mentre si trovava in un appartamento nella zona universitaria ad Arcavacata, dopo una fuga durata cinque anni. Il suo nome era inserito nell`elenco dei 100 ricercati più pericolosi d`Italia: accusato di associazione mafiosa e per tre delitti commessi nella guerra di mafia che insanguinò il Cosentino tra il 1998 e il 2001.
È sospettato anche di essere responsabile della strage di una famiglia. Infatti, il 17 gennaio 2011 il figlio Domenico, di 22 anni, è stato ucciso a colpi di pistola a Spezzano Albanese, al termine di una lite per un parcheggio, da un commerciante, Aldo De Marco. Un delitto che, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato all`origine del duplice omicidio di Rosellina Indrieri, di 45 anni, e della figlia Barbara Indrieri, di 26, uccise a San Lorenzo del Vallo il 16 febbraio del 2011 e dell`omicidio di Gaetano De Marco, fratello di Aldo e marito e padre delle due donne, ucciso il 7 aprile successivo dopo essere scampato alla strage della sua famiglia. Le due donne sono state trucidate nell`appartamento della famiglia da un commando di due o tre persone che sfondarono la porta ed iniziarono a sparare senza pietà con i fucili. Barbara fu raggiunta da un colpo alla schiena mentre tentava una fuga disperata dal balcone e il suo corpo rimase penzolante dalla ringhiera.
Presta, secondo la Dda di Catanzaro, è uno dei killer più spietati della Calabria. I tre omicidi per i quali è ricercato sono quelli di Primiano Chiarello, ucciso nel giugno del 1999 a Cassano allo Jonio e dei boss della `ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, detto “bella bella“, uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 e il 29 luglio del 1999. Uno dei delitti fu commesso con modalità particolarmente efferate. Chiarello fu attirato in una trappola da alcuni conoscenti che lo portarono in una stalla dove fu ucciso con numerosi colpi di una mitraglietta Skorpion. Il corpo fu poi fatto a pezzi e sciolto nell`acido. Per i tre delitti della guerra di mafia, altre tre persone sono state arrestate. Franco Presta, oltre che un killer, secondo gli inquirenti è anche il boss di una cosca che opera nell`alto Jonio cosentino, legata a quella dei Lanzino-Cicero di Cosenza. (0050)