«Scempio ambientale dovuto alla discarica di Alli» La Procura chiede il rinvio a giudizio per 15 persone
CATANZARO Per circa due ore il pubblico ministero, Carlo Villani, ha ricostruito le fasi dell`inchiesta sulla discarica Alli di Catanzaro e, a conclusione della sua requisitoria, ha ribadito la richi…

CATANZARO Per circa due ore il pubblico ministero, Carlo Villani, ha ricostruito le fasi dell`inchiesta sulla discarica Alli di Catanzaro e, a conclusione della sua requisitoria, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i 15 indagati sostenendo che «c`è stato un vero e proprio scempio ambientale». Nel corso del suo intervento l`accusa ha sostenuto anche che «non c`è nessuno spazio per una decisione diversa dal rinvio a giudizio per tutti gli indagati». Sul fronte dell`evasione fiscale il pubblico ministero ha ribadito che «ci sono le prove di queste contestazioni».
L`udienza preliminare è stata aggiornata al 28 aprile e al 14 maggio per gli interventi dei difensori e la decisione del giudice. Tra gli indagati per i quali il pm Carlo Villani ha chiesto il rinvio a giudizio figurano imprenditori, professionisti, funzionari dell`ufficio per l`emergenza ambientale, l`ex commissario, Graziano Melandri, e l`assessore all`ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, coinvolto nella sua qualità di ex sub-commissario dell`Ufficio per l`emergenza.
Ai 15 vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, abuso d`ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale. L`accusa ipotizza l`esistenza di un`associazione il cui promotore sarebbe stato l`imprenditore veneto Stefano Gavioli, proprietario della società Enertech. Dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza e dai carabinieri del Noe è emerso che la Enertech, attraverso una serie di artifici contabili, avrebbe evaso le imposte dovute all`erario. Nonostante i debiti con il fisco, l`ufficio del commissario per l`emergenza ambientale, secondo l`accusa, avrebbe liquidato somme per diversi milioni di euro alla società. Ai vertici della Enertech viene contestato anche il reato di disastro ambientale per lo smaltimento illegale nel fiume Alli, e successivamente nel Mar Ionio, del percolato prodotto dalla discarica. (0040)