Che beffa per la EdilMinniti
Esclusa da una gara a cui aveva tutti i numeri per partecipare, esclusa dal procedimento che i responsabili di quell’esclusione è chiamato a giudicare. Con le sue denunce, la EdilMinniti ha spinto la…

Esclusa da una gara a cui aveva tutti i numeri per partecipare, esclusa dal procedimento che i responsabili di quell’esclusione è chiamato a giudicare. Con le sue denunce, la EdilMinniti ha spinto la Procura a indagare su quello strano e milionario appalto degli Ospedali Riuniti finito nelle mani del colosso Siram – stando a quanto emerso negli atti e disposto dal gup – non in ragione di un’offerta più vantaggiosa per le casse pubbliche, ma perché rimasta da sola, dopo l’esclusione decisa con «dolo intenzionale» dai tre dirigenti dell’Asl Angelo Rabotti, Maria Felicita Crupi e Paolo Costantino dell’unica diretta concorrente.
Rilievi fondati, tracimati in un’inchiesta, che superato indenne lo scoglio dell’udienza preliminare è giunta in giudizio. Un processo cui proprio la ditta che ha fatto scattare le indagini non potrà partecipare in qualità di parte civile. Nonostante il gup, in sede di udienza preliminare avesse cassato come infondata la medesima eccezione, il Tribunale presieduto da Natina Praticò ha accolto l’eccezione presentata dall’avvocato Veneto, escludendo l’impresa Edil Minniti, assistita dall’avvocato Michele Albanese, perché in precedenza aveva già tentato di far valere le proprie istanze risarcitorie di fronte al Tribunale amministrativo. Medesima eccezione presentata ma non accolta dal Collegio nei confronti dell’Asl di Reggio Calabria – assistita dall’avvocato Cusumano, ma rappresentata in udienza dal legale Stefano Priolo – che ha deciso di costituirsi in giudizio contro i propri dirigenti.
Nonostante l’esclusione del denunciante, il giudizio contro Crupi, Rabotti e Costantino dovrà fare il suo corso. E toccherà ai giudici valutare se – come crede il pm Leo Tenaglia – Rabotti, Crupi e Costantino, rispettivamente direttore dell’Unità complessa di acquisizione beni e servizi, direttore dell’Unità affari generali e legali e responsabile unico del procedimento relativo al servizio di manutenzione globale degli immobili e degli impianti, sono a vario titolo responsabili di aver pretestuosamente e “con dolo intenzionale” escluso un’impresa da una gara pubblica, finita al centro di un lungo periplo burocratico e amministrativo che si dipana – fra ricorsi, esposti e carte bollate – dal 2008 ad oggi.