LA REPLICA | Da me nessun piano di ristrutturazione
Sono stato a lungo indeciso se rispondere o meno alle deliranti e faziose argomentazioni del signor Virduci, che ho visto una sola volta in vita mia, ma poi ho pensato che mi premesse invece esprimer…

Sono stato a lungo indeciso se rispondere o meno alle deliranti e faziose argomentazioni del signor Virduci, che ho visto una sola volta in vita mia, ma poi ho pensato che mi premesse invece esprimere tutta la mia solidarietà alle persone che lavorano a Pubbliora con le quali, visitando i loro uffici di Castrolibero, c`è stata una conversazione molto bella e intensa, almeno per me. Il resto di quanto scrive Virduci si commenta da solo. Innanzitutto, “minoritario” è, come tutti sanno, un aggettivo che si adopera per definire un azionista di minoranza, qual è Ivan Greco all`interno della C&C: esattamente 80% Pf Holding, 20% Pubbliora, almeno così risulta dai documenti in mio possesso fornitici a suo tempo dall`azienda e che spero siano autentici. Per quanto riguarda il penoso tentativo di minare la mia credibilità e la mia onestà ne parleremo nelle sedi opportune, quando potrò esibire ogni necessaria documentazione per comprovare che Ivan Greco mi propose di continuare a lavorare in un giornale la cui proprietà sarebbe passata a De Rose perché tanto De Rose lo avrebbe dato a lui in gestione e quindi non ci sarebbero stati problemi. Conservo inoltre documentazione del fatto che, secondo Greco, tale proposta sarebbe stata “benedetta” da Piero Citrigno. Anzi, l`unica che lui avrebbe fatto passare durante la liquidazione. Quanto alla famigerata email citata da Virduci, io non inviai mai alcun piano di ristrutturazione dell`azienda. Semplicemente, Ivan mi espresse la sua intenzione di creare un nuovo giornale chiedendomi un elenco di nomi a titolo di consulenza amichevole, in base al suo limitato budget finanziario, mi ricordo anche di avergli detto a voce che sarebbe stato opportuno in ogni caso, anche se L`Ora non si fosse salvata, rinunciare a me come direttore in modo da poter assumere almeno una persona in più e comunque non sovraccaricare di un costo eccessivo il suo budget. Peraltro, anche in quel caso lui mi disse che avrebbe voluto far stampare il giornale da De Rose e io gli risposi che non sarei stato disponibile. È chiaro, quindi, il tentativo di discredito da parte di Virduci, molto simile a quello perpetrato dalla sua area politica nei miei confronti. Aggiungo, infine, che nella documentazione in mio possesso c`è anche una lettera in cui Greco, dandomi del lei, mentre veniva quasi ogni mattina a prendere il caffè da me e mi dava del tu, mi accusa di aver censurato una pubblicità di Fincalabra, quasi per compiacere De Rose. Fatto, questo, per il quale poi mi chiese scusa anche in una successiva email. Non ho nulla da dire sulla professionalità di Greco come pubblicitario, anzi ho sempre elogiato la sua attività e quella della sua agenzia. L`accorduni sul quale ho richiamato l`attenzione si è rivelato solo nelle ultime settimane, probabilmente perché a Ivan, come mi hanno spiegato persone a lui molto vicine, questa sembrava l`unica possibilità per salvare la sua attività e il lavoro dei suoi dipendenti. Per questo umanamente lo comprendo e giustifico anche il suo comportamento insolito. Quello di Virduci, invece, lo ritengo intollerabile e diffamatorio. (0070)
* direttore de L`Ora della Calabria