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Ha ancora senso una festa dei lavoratori?

Sono passati decisamente tanti anni da quando la data del Primo Maggio è stata individuata ed istituzionalizzata quale festa dedicata ai lavoratori ed a quel lavoro ritenuto strumento essenziale per…

Pubblicato il: 30/04/2014 – 11:15
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Ha ancora senso una festa dei lavoratori?

Sono passati decisamente tanti anni da quando la data del Primo Maggio è stata individuata ed istituzionalizzata quale festa dedicata ai lavoratori ed a quel lavoro ritenuto strumento essenziale per dare piena dignità all’esistenza di ogni donna e di ogni uomo.
Una festa e una celebrazione che – come spesso e purtroppo accade in Italia – è stata per tanto tempo vittima di inutili strumentalizzazioni, ristretta nel recinto delle diverse appartenenze, schiacciata sotto il peso di un vuota ed insipiente retorica.
Certo e grazie a Dio tanto è cambiato rispetto al significato originario di questa festa, l’orario di lavoro ed i diritti essenziali ed irrinunciabili dei lavoratori hanno avuto pieno riconoscimento ma – ed è questo il punto – negli ultimi anni questo percorso ha subito prima una brusca frenata ed oggi con la precarietà ad essere messo in discussione è lo stesso concetto di lavoro cosi come per decenni lo abbiamo inteso.
Tante degli aspetti con i quali ci dobbiamo confrontare oggi sono il segno dei tempi, la conseguenza di mutate condizioni e nuove esigenze; ma sono anche  il risultato di un sistema economico che ha perso la direzione incamminandosi colpevolmente lungo il facile, ma pieno di insidie, percorso della finanza e tutto  a discapito della produzione e dunque del lavoro.
I dati della crisi economica che abbiamo vissuto e tuttora viviamo sono lì a testimoniare come questo sistema è miseramente fallito, come gli indici di borsa sono estremamente volubili e se drogati dalla speculazione fine a se stessa diventano essi stessi  l’indice di un disagio sociale, economico ed occupazionale che cresce a dismisura.
Le domande che dobbiamo dunque porci sono semplici, le risposte purtroppo non altrettanto.
Ha senso oggi una festa del lavoro? Qual è il modo migliore per rendere questo giorno non una ricorrenza formale ma un momento a partire dal quale ciascuno di noi,  nell’ambito dei propri ruoli e delle proprie responsabilità, concretamente opera per ridurre la precarietà, estendere i diritti, promuovere lo sviluppo ed il lavoro?
I dati sull’occupazione in Calabria sono tragici, quelli riferiti ai giovani sono invece un’autentica ed indegna vergogna.
Ed allora – a partire da questo giorno e considerati i difficili mesi che la Calabria ha davanti  – forse è giusto fissare alcuni concetti e partendo da essi esprime un accorato invito a tutte le forze politiche calabresi.
Caduti alcuni totem ideologici e sull’onda di una necessità con la quale dobbiamo fare i conti questo è forse il momento giusto per rendere possibili quei cambiamenti senza i quali presto l’Italia perderà definitivamente il ruolo che le spetta nel contesto economico internazionale; in uno scenario simile e con un paese ripiegato su se stesso  la disastrata Calabria non può che pagare il prezzo più alto e drammatico.
Ecco perché tenuto conto del fatto che tra qualche settimana inizierà la lunga corsa verso le elezioni regionali oggi è forse il giorno giusto per appellarsi a tutte le forze politiche calabresi; la prossima consiliatura regionale dovrà avere quello del lavoro come obiettivo prioritario.
Naturalmente ciascuno, in campagna elettorale, sottoporrà al giudizio dei calabresi la propria visione amministrativa e le proprie proposte ma – diciamocelo chiaramente – l’emergenza lavorativa in Calabria è cosi drammatica ed intensa che nessuno può realisticamente pensare di affrontarla senza il conforto di un sistema politico che si assuma e definitivamente le proprie responsabilità.
Da questo punto di vista, ed è questa l’opinione che come Cdu abbiamo, il primo atto della nuova giunta regionale, dopo una discussione con tutte le forze politiche, dovrà essere quel Piano per il lavoro e l’occupazione in Calabria richiesto in questi anni a gran voce da alcune organizzazioni sindacali.

*Coordinatore regionale Cdu

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