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Truffava sui pacchetti-vacanze Ai domiciliari tour operator

REGGIO CALABRIA Dopo ventotto giorni di reclusione si sono aperte le porte del carcere per Debora De Girolamo, titolare della nota agenzia di viaggi reggina “Sixty Seven travel”, arrestata circa un m…

Pubblicato il: 30/04/2014 – 22:19
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Truffava sui pacchetti-vacanze Ai domiciliari tour operator

REGGIO CALABRIA Dopo ventotto giorni di reclusione si sono aperte le porte del carcere per Debora De Girolamo, titolare della nota agenzia di viaggi reggina “Sixty Seven travel”, arrestata circa un mese fa dagli uomini della Guardia di finanza perché accusata di aver sistematicamente truffato i propri clienti, promettendo loro vacanze da sogno, ma limitandosi a intascare l’acconto versato. Accogliendo l’istanza dei legali della donna, Rosario Gioffré e Biagio Di Vece, che hanno sottolineato l’insussistenza del pericolo di inquinamento probatorio, come della reiterazione del reato o del pericolo di fuga, il gip Antonio Laganà ha disposto la commutazione della misura cautelare a carico della donna, concedendole i domiciliari.
Stando alle risultanze dell’inchiesta, la De Girolamo si faceva anticipare dai clienti le somme dovute per l’acquisto di pacchetti vacanza o di biglietti aerei, salvo poi non effettuare le prenotazioni e gli acquisti pattuiti, attribuendo la responsabilità della mancata partenza alle sovra-prenotazioni – il cosiddetto fenomeno dell’overbooking, che ha dato il nome all’operazione – effettuate dal tour operator o dalla compagnia aerea. Ma ai malcapitati clienti, il pagamento anticipato del sospirato viaggio non veniva mai restituito. Con una serie di scuse, promesse e pretesti, la De Girolamo abbindolava i clienti, posticipando di volta in volta la restituzione di quanto dovuto. E questa non era la cosa peggiore che potesse capitare a chi si fosse rivolto alla “SixtySeven travel”. La titolare della nota agenzia era infatti solita clonare le carte di credito usate per i pagamenti per utilizzare i dati rubati agli ignari titolari per acquistare pacchetti viaggio e prenotazioni che altri clienti dell’agenzia di viaggio le pagavano in contanti. Soldi che lei prontamente incassava e faceva sparire. Un sistema di truffe a catena che alla De Girolamo – stando ai calcoli dei militari – avrebbe procurato oltre 100mila euro in cinque anni.Accuse,  all’epoca dell’ interrogatorio di garanzia respinte al mittente dalla donna, che ha sostenuto che non si trattasse di truffe, ma di ritardati o omessi pagamenti dovuti alla difficile situazione economica.
Ma a  pesare sulla posizione  della De Girolamo – e a spedirla dopo l’arresto dietro le sbarre – sono  le accuse di tentata estorsione e calunnia, rimediate dalla donna per  i goffi tentativi con cui avrebbe tentato di frenare il crollo del castello di inganni che si celava dietro gli affari dell’agenzia. Stando alle risultanze investigative infatti, la De Girolamo non avrebbe esitato a presentarsi a casa di una cliente determinata a denunciarne le malefatte, minacciando gravi ritorsioni. «O ritiri la denuncia o ti mando un amico mio di Africo e vediamo che succede», le avrebbe urlato contro la De Girolamo, stando a quanto riferito dalla spaventatissima cliente agli uomini della Finanza. Contatti su cui le indagini non hanno avuto esito, ma che dimostrano – sottolinea il comandante – «la capacità di intimidazione della donna», che non ha esitato a chiamare in causa un asserito substrato mafioso per spaventare chi pretendeva la restituzione di quanto dovuto. Allo stesso modo, la De Girolamo non avrebbe esitato a presentare una serie di denunce, scientemente false, contro alcuni clienti dell’agenzia, infuriati per il viaggio mancato, e accusati di avere danneggiato l’agenzia con insulti scritti a vernice sulle saracinesche. Accuse false – ha potuto comodamente dimostrare la guardia di finanza – che proprio in quelle ore stava ascoltando i clienti beffati e accusati di quel danneggiamento. (0030)

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