REGIONALI | Il Pd conferma le primarie

LAMEZIA TERME Il Pd regionale torna da Roma con qualche certezza in più. La riunione di oggi al Largo del Nazareno, durata più di tre ore, ha sancito una verità ufficiale: i democrat calabresi parteciperanno alle primarie indette per decreto dalla vicepresidente della giunta, Antonella Stasi. Di più: anche nel caso di un eventuale sfilamento delle altre forze della coalizione, il Pd si impegna a celebrare comunque le consultazioni interne al partito. Il vicesegretario e braccio destro di Renzi, Lorenzo Guerini, ha presieduto il vertice al quale sono stati accolti tutti i maggiorenti calabresi: i candidati alle primarie per la carica di governatore, Demetrio Naccari Carlizzi e Mario Oliverio; il segretario regionale Ernesto Magorno; il capogruppo in Consiglio, Sandro Principe; il ministro Maria Carmela Lanzetta; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti; i parlamentari Enza Bruno Bossio, Nico Stumpo e Alfredo D’Attorre. Tutti d’accordo nel celebrare le primarie che sono uno degli strumenti costituenti del dna Pd. Eppure non tutti i dubbi sono stati definitivamente sciolti. Non è un mistero per nessuno che il premier Renzi desideri garantire a un tempo l’unità del partito e dare una svolta nel segno del rinnovamento. L’ideale sarebbe insomma trovare una personalità di grande prestigio, riconosciuta da tutti e in grado di ricucire le frammentazioni che la fine del commissariamento non è riuscita a sanare. Il punto è che finora di nomi effettivamente in grado di accontentare (quasi) tutti non ne sono usciti fuori. I cuperliani, con Nico Stumpo in testa, hanno tracciato la linea del Piave: il candidato deve essere un politico e, nel caso in cui le primarie dovessero saltare, dovrà essere comunque consacrato dall’assemblea regionale. Lo Statuto del partito prevede almeno il 66% delle preferenze per una soluzione di questo tipo. Guerini, dal canto suo, ha ribadito che i vertici nazionali non hanno alcuna intenzioni di bypassare le decisioni del partito calabrese, ma ha anche posto l’accento sulla necessità di accelerare sul fronte del rinnovamento della classe dirigente. Un passaggio, questo, che è servito a Oliverio per pretendere chiarezza da parte della segreteria nazionale. Il presidente della Provincia di Cosenza ha infatti chiesto senza mezzi termini se esistano delle «pregiudiziali» sulla sua candidatura alla Regione. Ipotesi che Guerini ha negato, senza però al contempo mancare di sottolineare l’urgenza di imprimere una svolta all’insegna della novità anche in Calabria. Sulla questione ha voluto dire la sua anche l’ex commissario D’Attorre, che ha di fatto “scaricato” Oliverio e dato il via libera al segretario Magorno per la scelta di una candidato unitario. 

Nel corso della riunione è stata confermata anche l’assemblea regionale in programma per il 30 giugno. E c’è un altro dato da considerare: la legge regionale sulle primarie stabilisce che i partiti presentino le liste dei candidati presidenti entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto di indizione delle consultazioni (quindi, a partire da oggi). Entro il 4 luglio i partecipanti alle primarie dovranno quindi essere ufficializzati. Il tempo a disposizione, insomma, è poco, ragion per cui diventa sempre meno percorribile la strada del “papa nero”, anche considerati i veti contrapposti che hanno caratterizzato gli ultimi giorni dei democrat. A meno che Renzi non scelga la via dell’imperio, facendo calare dall’alto un nome di alto profilo. Qualche certezza in più, si diceva, ma le costellazioni dell’universo Pd sono ancora tutte in movimento.

Pietro Bellantoni

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