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Occhiuto: «Quando si modifica la Costituzione più tempo si dà al Parlamento meglio è»

Il presidente della Regione in collegamento con un convegno a Catanzaro: «Su alcuni temi l’esperienza del passato dovrebbe indurre a maggiore cautela»

Pubblicato il: 10/05/2024 – 21:59
Occhiuto: «Quando si modifica la Costituzione più tempo si dà al Parlamento meglio è»

CATANZARO «Ad ogni legislatura si assiste a un tentativo di modificare in qualche parte la Costituzione e spesso questi tentativi non sono forieri di buone novità per la Costituzione». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia, intervenendo, in videocollegamento, a un convegno promosso dall’Associazione degli ex parlamentari a Catanzaro. «Sono convinto – ha poi detto Occhiuto – della bontà di quanto ha affermato il Capo dello Stato quando invitava alla cautela nelle riforme costituzionali, soprattutto quelle che riguardano la prima parte della Costituzione, che è ancora il libro più bello che ognuno di noi possa leggere. Quando si è cambiata qualche parte della Costituzione, mi riferisco al Titolo V, questa modifica ha dato luogo a diversi problemi in ordine ai rapporti tra i diversi livelli istituzionali, quindi l’esperienza del passato dovrebbe indurre ciascuno ad avere la massima cautela nel proporre e realizzare una modifica a una Costituzione bellissima e ancora oggi sempre attuale».

Il premierato

Altra questione invece per Occhiuto «è quella legata del tema del premierato: io ho avuto il privilegio di servire le istituzioni a più livelli – parlamentare, consigliere comunale, consigliere regionale e l’esperienza che personalmente ho fatto mi induce a ritenere che la stabilità dei governi è il presupposto per fare di quei governi governi autenticamente riformisti, rispetto a governi che hanno un orizzonte temporale di breve periodo. Un esempio: in due anni e mezzo ho riformato il sistema dei Consorzi di bonifica, da 11 a uno, è una riforma molto impopolare ma se ho potuto farla è perché avevo il tempo per dimostrare quanto necessaria fosse questa riforma. La mia idea è che una cosa se è giusta va fatta anche se impopolare perché se è giusta poi diventa popolare. Penso poi – ha rimarcato il presidente della Regione – alla riforma dei rifiuti e dell’idrico, su cui c’è stata una rivolta dei Comuni, ma il risultato è che tutti i Comuni hanno aderito alla nuova Autorità Arrical e oggi tutti i rifiuti si smaltiscono in discariche pubbliche, ricordiamo che solo 2-3 anni fa i sindaci non sapevano dove si smaltivano i rifiuti e i rifiuti si smaltivano all’estero con notevoli costi. Io ho potuto fare queste cose perché sapevo di governare la Regione per 5 anni, i governi nazionali che hanno un orizzonte temporale spesso molto breve a volte non hanno il coraggio di intervenire su alcune cristallizzazioni o agglomerati di potere che a volte determinano una peggiore qualità dei servizi per i cittadini. Io inviterei pertanto a considerare la necessità di introdurre elementi di stabilità all’interno dei governi nazionali e secondo me il premierato questo obiettivo lo consegue».

Il ruolo del Parlamento

Occhiuto ha poi evidenziato: «Io vorrei però su questi temi che il Parlamento fosse protagonista. La Costituzione in assoluto non è immodificabile, può essere modificata attraverso una approfondita discussione in Parlamento, aperta anche ad autorevoli contributi: quello che riscontro è invece che in alcune fasi, anche recenti, questa possibilità al Parlamento sia stata in qualche modo impedita, mi riferiscono alla legge di attuazione del titolo V, la riforma Calderoli, che non riguarda solo l’autonomia differenziata ma anche gli articoli 117 e 119 della Costituzionale, quindi la realizzazione dei Lep e la perequazione. Al Senato è stata data sufficiente possibilità di migliorare questo testo, viceversa alla Camera questa possibilità non è stata data: è stato discusso in due giorni e c’è stato un tentativo di approvarlo a tappe forzate anche in aula. Questa è una cosa che andrebbe in assoluto evitata, perché quando si modifica la Costituzione più tempo si dà al Parlamento meglio è. Avrei dovuto fare semplicemente un saluto istituzionale, mi scuso, ma – ha concluso Occhiuto – mi sembrava giusto che su certi temi mi assumessi la responsabilità di dire con chiarezza e con trasparenza, anche se forse in modo impopolare rispetto al mio schieramento, quali fossero le mie opinioni». (c.a.)

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