LOCRI L’ex sindaco di Siderno, Alessandro Figliomeni, è colpevole di associazione mafiosa e per questo dovrà scontare 12 anni di reclusione. Non hanno avuto dubbi i giudici del Tribunale di Locri, che accogliendo le durissime richieste di pena del pm Antonio De Bernardo, hanno inflitto una condanna esemplare all’ex amministratore, che secondo quanto emerso dalle indagini sarebbe stato voluto dal clan Commisso. Insieme a lui, sono stati condannati a lunghe pene detentive anche Francesco Muià, che rimedia 26 anni di carcere, Michele Correale, punito con 25 anni di reclusione in continuazione con una condanna in precedenza rimediata, e Riccardo Rumbo, cui i giudici hanno inflitto 17 anni di detenzione.
Dovrà passare qualche mese in meno dietro le sbarre Correale Giuseppe, condannato a 16 anni e 8 mesi, mentre è di 15 anni la pena che i giudici hanno deciso per Giuseppe Napoli. Ma pene severe vanno anche a Giuseppe Muià, condannato a 14 anni e 6 mesi, Antonio Futia, punito con 14 anni di carcere, Cosimo Ascioti, condannato a 13 anni e sei mesi di reclusione. Rimediano invece 11 anni di carcere Michele Costa, Riccardo Gattuso e Domenico Giorgini, mentre è di 10 anni e sei mesi la pena inflitta ad Antonio Costa. Nove anni è sei mesi sono stati inflitti invece a Michele Futia classe ’90, mentre è di 8 anni la condanna che i giudici hanno deciso per Antonio Galea e Michele Futia classe ’33.
Condanne minori arrivano infine all’indirizzo di Giorgio Futia, punito con 5 anni di reclusione, Vincenzo Figliomeni, cui i giudici hanno inflitto 4 anni e sei mesi, e Antonio Scarfò, condannato a 3 anni. È di due anni di carcere invece la pena inflitta a Michele Sorbara e Gennaro Tedesco, mentre sono stati tutti condannati a un anno e sei mesi Antonio Commisso, Vincenzo Commisso, Domenico Figliomeni classe ’65, Francesco Figliomeni classe ’67, Giuseppe Figliomeni, Maria Figliomeni e Carlo Scarfò. Insieme alle durissime condanne, dai giudici del tribunale di Locri sono arrivate anche diverse assoluzioni. Oltre alle cinque chieste dallo stesso pm – Antonio e Domenico Baggetta, Carmelo Fimognari, Pasquale Pacicca e Cosimo Commisso – i giudici hanno assolto per non aver commesso il fatto, Massimo Pellegrino; Cosimo Simonetta; Michele Reale; Paolo Correale, Michele Futia classe ’88; Vincenzo Salerno e Domenico Futia. Cade l’accusa di intestazione fittizia formalizzata nei capi O ed N del capitolato e vengono assolti da ogni accusa anche Maria Agostino, Antonio Figliomeni classe ’66, Francesco Figliomeni classe ’67, Massimo Figliomeni,Rosa Maria Figliomeni, Franca Galea, Sara Gattuso, Giuseppe Gregoraci, Pietro Ieraci, Daniela Loiero, Raffaella Migliore, Maria Teresa Mittica e Maria Racco.
Coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri e dal pm Antonio De Bernardo, l’indagine ha stretto il cerchio attorno ai Commisso e alle famiglie satellite del clan che storicamente domina Siderno, come i Rumbo-Galea-Figliomeni, “padroni” di contrada Donisi. Ma le indagini avevano portato gli inquirenti a individuare anche gli interessi del clan oltreoceano. È infatti in Canada, dove sarebbe radicato soprattutto il gruppo riferibile alla famiglia Figliomeni, che Riccardo Rumbo sarebbe dovuto intervenire, invocando la pace “per il bene comune”, per dirimere i contrasti nati per la gestione del mercato delle “slot machine” in bar e esercizi pubblici.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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