CATANZARO Il presidente della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori “Tommaso Campanella”, Paolo Falzea, e il direttore generale, Mario Martina, hanno inviato una lettera al presidente del consiglio, Matteo Renzi, e ai ministri della Salute, dell’Economia, dell’Interno e degli Affari Regionali per denunciare la situazione della struttura sanitaria che ha avviato la procedura di licenziamento per i 180 dipendenti e la sospensione delle attività dal 17 luglio. «C’è un centro oncologico in Calabria – è scritto nella lettera – di proprietà della Regione e dell’Università che è stato trasformato in una clinica privata e ridotto in una situazione economica disastrosa, costretto a chiedere in prestito farmaci alle altre strutture sanitarie per non interrompere le cure dei propri pazienti. È il fallimento di un progetto culturale nel quale Regione Calabria e Università Magna Grecia hanno investito risorse umane e materiali per creare una struttura diretta a svolgere ricerca biomedica e sanitaria di tipo clinico e traslazionale, attività didattica di alta formazione e attività clinico-assistenziale». «Dal 2012 – proseguono – le risorse economiche destinate alla Fondazione Tommaso Campanella, ente di diritto privato con due soli soci pubblici, alla quale è affidata la gestione del centro oncologico, sede della metà delle unità operative dell’unica Facoltà di Medicina in Calabria, sono state ridotte drasticamente (da circa 40 milioni a 10) non consentendole di
adeguare la propria struttura organizzativa ai minori flussi finanziari. Si sta facendo affondare la Fondazione Tommaso Campanella in un mare di debiti costringendola a chiudere i battenti. La conseguenza è che i circa 500 pazienti che sono in cura presso il Centro dovranno trovare un’altra struttura che li curi, la chirurgia toracica e ginecologica che sono tra le prime in Calabria non potranno più operare. I circa 40 pazienti che sono in carico a sperimentazioni nazionali e internazionali dovranno interrompere il loro percorso. Tutto ciò mentre nella vicina Crotone sta avviando la sua attività un Centro oncologico veramente privato».
«Confidiamo – concludono Falzea e Martina – nel vostro autorevole intervento al fine di scongiurare la messa in liquidazione della Fondazione e la chiusura del centro
oncologico di Germaneto, il cui effetto sarebbe quello di costringere la cittadinanza calabrese a intraprendere il calvario dei viaggi della speranza, venendo disatteso nel 2014, il sacrosanto diritto alla Salute costituzionalmente garantito quale quello di curarsi tra gli affetti dei propri cari e nella propria terra». (0090)
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