LAMEZIA TERME Botta e risposta a distanza tra l’Asd Pattinaggio Lamezia e l’associazione sportiva dilettantistica Next Atlas, gestore dell’impianto comunale Palasparti. Nei giorni scorsi l’Asd si era scagliato contro le scelte, definite «mortificanti» del gestore della struttura sportiva, il quale aveva subito replicato parlando di polemiche prive di ogni fondamento. «Le ore a disposizione per la società che ha manifestato lamentele – sottolineava Next Atlas – sono 7,5. Società come la Ecosistem Lamezia Soccer (campionato di serie A maschile), la T&T Royal Team (campionato di serie A) e l’Icierre (campionato di serie C) hanno rispettivamente 6; 4,5 e 1,5 ore. Le squadre facenti capo al soggetto gestore: con un campionato nazionale di serie B e 2 di serie C ne hanno a disposizione in totale 12 (mediamente 3 ore a squadra). Da ciò si desume che la pretesa di ulteriori spazi da parte della Asd Pattinaggio Lamezia risulta alquanto pretestuosa e priva di fondamento. La società che gestisce il Palazzetto desidera invece richiamare l’attenzione su un utilizzo improprio della struttura poiché la stessa associazione che si lamenta della gestione, usa il palazzetto con poca diligenza non dichiarando mai i danni provocati e utilizzando in modo improprio la struttura come si può pure evincere dalla foto, pubblicata assieme al suo comunicato stampa, dove si nota che un’atleta minore svolge esercizi in zone non autorizzate a tale scopo (sala conferenze). Spesso, infatti, il gestore ha dovuto redarguire le piccole atlete, spesso lasciate con istruttori, pensiamo minorenni, a non fare attività con i pattini nei corridoi o negli spogliatoi. Relativamente ai criteri di assegnazione delle ore – proseguiva Next Atlas – si fa presente che le 2 Associazioni che hanno la priorità nella scelta degli orari al palazzetto (Ecosistem e Royal), hanno gli stessi punteggi dell’Asd Pattinaggio Lamezia, in tutte le categorie tranne che in quella relativa agli spazi a disposizione, dove prendono 3 punti contro il solo punto di cui gode l’Asd Pattinaggio Lamezia, la stessa infatti ha in uso esclusivo il parco Lilliput che non le dà diritto ad avere i 3 punti in graduatoria – aggiungono – Come già affermato alla riunione presso gli uffici comunale, alla quale fa riferimento l’associazione Pattinaggio Lamezia, dopo aver riformulato le ore della palestra Gatti e aver avuto 3 ore anziché 6, si è posta l’esigenza di dover riavere un turno che precedentemente, nel quadro generale delle palestre, avevamo potuto assegnare al pattinaggio. Si sottolinea che il gestore può avere fino al 70% di ore a disposizione per le proprie attività e il restante 30% andrebbe suddiviso tra i richiedenti. Ci si rende conto, però, che sarebbero pochissime le ore a disposizione delle altre associazioni e non viene applicato tale diritto per non mettere in difficoltà le altre squadre, ma da qui ad essere additati come coloro che usurpano i bambini e le loro famiglie di un loro diritto, lo spazio è tanto. Richiamiamo tutti ad avere un po’ di onestà intellettuale e ad applicare un codice etico di collaborazione come auspicato dal Comune e come tutte le leggi dello Sport richiamano, ma evidentemente ciò non è possibile per taluni. Altra affermazione non veritiera che fa l’Asd Pattinaggio Lamezia è quella relativa al fatto che le 6 ore da parte del Comune siano state loro affidate per evitare il ricorso al Tar. Le 6 ore sono state chieste dal Comune al Gestore fin da Aprile 2024. Nel mese di giugno l’ufficio Sport del Comune di Lamezia Terme, per la prima volta nella storia, ha dato la possibilità a tutte le Asd di riunirsi e di trovare un accordo per la sistemazione, extra bando, delle ore. Accordo che si era raggiunto ma che è stato reso vano dall’Asd Pattinaggio Lamezia che presentando ricorso al Tar (nello stesso giorno dell’accordo raggiunto) ha bloccato, di conseguenza, tutte le procedure di assegnazione delle palestre mettendo in grosse difficoltà ogni Associazione interessata».
Oggi è arrivata la controreplica dell’Asd Pattinaggio Lamezia. Eccola: «Non siamo un’associazione sportiva dedita al pettegolezzo e né tanto meno avvezza alle sterili polemiche ma a difesa della nostra professionalità e dignità ci vediamo costretti a chiarire e rispondere a mezzo stampa a quanto dichiarato in una nota dall’associazione sportiva dilettantistica Next Atlas, gestore dell’impianto comunale Palasparti. Negli ultimi giorni, sono emerse alcune accuse nei confronti dell’Asd Pattinaggio Lamezia che riteniamo non solo infondate, ma profondamente ingiuste e fuorvianti. Come associazione impegnata da anni nella promozione dello sport e dei suoi valori in primis quello della correttezza, ci sentiamo in dovere di chiarire i fatti e rispondere punto per punto alle inesattezze riportate in una nota diffusa a mezzo stampa dal soggetto gestore. Nella nota la Next Atlas scrive che la nostra associazione usufruisce per gli allenamenti di 7,5 ore settimanali presso il palazzetto, ma la realtà è ben diversa. Di queste 7,5 ore, 6 sono quelle concesse dal Comune in sostituzione di quelle non fruite nelle palestre scolastiche e 1,5 ore quelle effettivamente concesse dal soggetto gestore ed utilizzate dall’ASD Pattinaggio Lamezia. In secondo luogo, la foto pubblicata a corredo della nostra nota stampa dalla testata Lamezia Terme.it si riferisce ad uno stage/saggio, svoltosi presso il PalaSparti (a seguito di una nostra richiesta ufficiale all’amministrazione comunale) e pertanto assegnato regolarmente e legalmente per l’occasione. Inoltre, ma dovrebbe essere anche inutile sottolinearlo, nessuno dei nostri istruttori è minorenne e le piccole atlete sono sempre attenzionate e seguite nello svolgimento degli allenamenti da personale altamente qualificato. Altra questione da chiarire riguarda i punteggi asseritamente attribuiti ed in base ai quali sarebbe avvenuta l’assegnazione delle ore. La nostra Asd non è mai stata chiamata a compilare alcuna tabella, nonostante ciò sia previsto dal Regolamento comunale in materia di impianti sportivi (allegato B), quindi ad oggi non è dato sapere, (né tanto meno ci è stato mai comunicato), quali siano i criteri utilizzati dal gestore al fine di assegnare le ore alle varie associazioni sportive. Infine, riguardo all’accusa di collegamento con la struttura privata Lilliput, è necessario fare un’altra precisazione. Il Parco Lilliput è una struttura che non ha nulla a che vedere con i bandi comunali, così come per gli altri spazi in strutture non comunali o di competenza provinciali utilizzati anche dalle altre associazioni che fruiscono della struttura del PalaSparti per i propri allenamenti. La misura ormai è colma, è l’ultima volta che ci difenderemo da accuse false e denigratorie a mezzo stampa, i luoghi appropriati per farlo sono altri e se tale situazione non dovesse essere ritenuta meritoria di una risposta da parte degli Enti preposti, siamo disposti a far valere i nostri diritti e quelli dei nostri atleti nelle sedi opportune. Chiediamo con fermezza al sindaco, ai dirigenti comunali e a tutti coloro che si impegnano per la trasparenza e la legalità – conclude la nota –, di prendere una posizione netta su tale questione, per rispetto dei nostri atleti, dei loro genitori e della nostra associazione che da quarant’anni si impegna sul territorio.
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