LAMEZIA TERME Massimo Canale incassa altri endorsement pesanti alla sua candidatura per le primarie del Pd. Stavolta a schierarsi al fianco del giovane avvocato reggino è un’ampia fetta della cosiddetta area ex cuperliana, attraverso un documento dai toni netti nel quale viene ribadita la posizione della segreteria nazionale e dello stesso Ernesto Magorno. In estrema sintesi: la candidatura di Canale «è lungimirante, positiva e va sostenuta con grande convinzione». Più che il numero, conta il peso di alcuni firmatari, che dimostrano come sul nome dell’ex candidato a sindaco di Reggio stiano crescendo le convergenze, anche “trasversali”, all’interno del partito: Alfredo D’attorre, ex commissario del Pd calabrese e tra i principali animatori di Area riformista (è stato lui a introdurre l’ultimo seminario di Massa Marittima della corrente che fa capo a Roberto Speranza); la senatrice Doris Lo Moro; il consigliere regionale Nino De Gaetano; il segretario provinciale democrat Seby Romeo.
Canale convince anche i civatiani, dato che in calce al documento è presente anche la firma di Mimmo Lo Polito, tra i principali rappresentanti calabresi del movimento ed ex candidato alle primarie per la segreteria del partito. Ad appoggiare la candidatura di Canale anche Luigi Meduri e Teresa Surace, membri dell’assemblea nazionale del Pd. Tutti convinti che attorno a questa proposta, che di certo supera le divisioni dell’ultimo congresso, possa «saldarsi una nuova e ampia alleanza per il cambiamento, dentro e fuori il Pd».
«Abbiamo di fronte una grande responsabilità: dare un’alternativa credibile alla Calabria, nel segno di un cambiamento vero e di un rapporto saldo con il governo nazionale e con la straordinaria responsabilità che il voto del 25 maggio ha assegnato al nostro partito. Il tempo delle divisioni non può più essere il nostro tempo. Lavoriamo uniti, con generosità e passione, per la Calabria e per il Pd», scrivono i firmatari.
Intanto anche il movimento che si riconosce nel vicesegretario regionale Bruno Villella prende posizione e si schiera senza se e senza ma accanto a Canale, una candidatura che serve «per costruire condivisione e superare contrapposizioni nominalistiche, che altrimenti rischiano di divenire un grave intralcio e fattore di isolamento del partito calabrese. Occorre un cambio di passo. Noi siamo convinti che bisogna proseguire sulla strada del dialogo per conseguire il coinvolgimento di tutti e unitariamente cercare le soluzioni migliori per la Calabria. Sappiamo che con questo impianto possiamo contare sul contributo decisivo del Pd nazionale, che è accanto alla Calabria». Non è inoltre escluso che, nelle prossime ore, anche altre anime del partito possano unirsi alla campagna di Canale.
La presa di posizione degli ex cuperliani, oltre a quella di Villella, se da una parte fortifica la strategia di Magorno – che, d’accordo con i vertici del Nazareno, ha individuato Canale come la personalità giusta per ricucire gli strappi nel partito e al tempo stesso garantire il rinnovamento –, dall’altra rischia di mettere ancora più in crisi gli equilibri interni all’area che continua a sostenere Mario Oliverio.
È soprattutto lo sfilarsi di un pezzo di Area riformista complica, e non poco, i piani del presidente della Provincia di Cosenza, che deve fare i conti con una possibile emorragia di voti proveniente da quella stessa minoranza di cui lui stesso avrebbe voluto farsi interprete alle primarie. Al tempo stesso Canale continua a ricevere pacche sulle spalle e incoraggiamenti ad andare avanti anche da Roma, dove ieri ha incontrato Roberto Speranza. Il capogruppo pd alla Camera, durante la riunione, ha sottolineato la bontà della candidatura del professionista reggino, come dimostra il documento diffuso oggi dai principali rappresentanti calabresi di Area riformista.
Tutto sembra girare per il verso giusto, insomma, come Magorno auspica e Canale spera. Anche se le insidie sono sempre dietro l’angolo. Finora Oliverio non ha lasciato margini per la trattativa, confermando a più riprese la volontà di restare in campo in ogni caso. Un muro contro muro che potrebbe radicalizzare lo scontro e spingere i renziani verso altri candidati d’area, tipo il sindaco di Pizzo Gianluca Callipo o, in alternativa, il consigliere regionale Mario Maiolo. «Noi – ragionano i fedelissimi del premier – abbiamo scelto il candidato nel campo “avversario”, ma se non trovano un accordo siamo pronti ad andare per la nostra strada».
Adesso, però, qualcosa sembra essere cambiato, perché Canale – riferiscono fonti a lui vicine – non pare più disposto a farsi da parte in stile “sedotto e abbandonato”. Anzi, ormai si sentirebbe fortemente in corsa e, se le cose volgessero al brutto, potrebbe anche decidere di agire in autonomia con iniziative personali tanto inedite quanto sorprendenti.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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