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Udc, è il momento delle scelte

LAMEZIA TERME In casa Udc aleggiano incertezze: alleati di Renzi, di Alfano o di Berlusconi? L’assoluzione del Cavaliere nel processo Ruby rimescola le carte della politica nazionale e anche in Cal…

Pubblicato il: 20/07/2014 – 12:10
Udc, è il momento delle scelte

LAMEZIA TERME In casa Udc aleggiano incertezze: alleati di Renzi, di Alfano o di Berlusconi? L’assoluzione del Cavaliere nel processo Ruby rimescola le carte della politica nazionale e anche in Calabria i partiti iniziano a riflettere sugli effetti del ritorno in campo dell’ex premier. I primi a prendere coscienza del nuovo stato dell’arte sono stati proprio i rappresentanti dell’Udc, che ieri, durante un incontro riservato in un noto hotel di Lamezia, hanno fatto il punto della situazione in vista del prossimo Consiglio nazionale del partito, in programma giovedì a Roma. A quell’appuntamento i centristi arriveranno con le idee chiare e con una proposta netta: niente più alleanze a macchia di leopardo, il partito deve avere una linea che sia la stessa in tutto il Paese. Oltre all’Emilia, anche la Calabria, come ha ribadito venerdì anche il presidente del consiglio regionale, Franco Talarico, dovrebbe tornare al voto a novembre. E l’Udc regionale vuole coalizioni omogenee, senza ripetere l’anomalia di un partito alleato con il Pd in Parlamento (governo Monti) e con il centrodestra alla Regione.
Durante il vertice di ieri, lo stesso Talarico, il segretario e l’assessore regionale Gino e Michele Trematerra, e il capogruppo Udc in Consiglio, Ottavio Bruni, hanno deciso di chiedere ai vertici nazionali una decisione rapida, in modo da permettere al partito calabrese di organizzarsi per tempo. Più facile a dirsi che a farsi. L’Udc ha da tempo avviato un dialogo con Ncd e resta sempre sul piatto l’ipotesi di una fusione dei gruppi parlamentari, con il coinvolgimento del movimento che fa capo all’ex ministro Mauro. Da considerare che l’alleanza tra alfaniani e centristi è già stata sperimentata alle ultime europee, che hanno portato all’elezione del segretario Udc Cesa ma hanno lasciato a casa l’ex governatore Scopelliti. Non mancano, però, anche le interlocuzioni con il Pd di Renzi: ipotesi, questa, difficilmente realizzabile in Calabria, dove gli eredi della Balena bianca hanno sottoscritto con il centrodestra una sorta di “patto di sangue” che dura – senza che ci siano mai stati grandi scossoni – almeno dal 2010. Adesso la riabilitazione politica e giudiziaria di Berlusconi introduce elementi in più nella trattativa. «Fino a ieri – ragiona uno dei big dello Scudocrociato – Renzi è stata la figura più forte, anche perché gli mancava una seria controparte. Oggi ha invece un interlocutore di peso ed è chiaro che dobbiamo aspettare le mosse di Berlusconi per decidere». Il ritorno prepotente del capo di Forza Italia rischia insomma di mettere a repentaglio i fragili equilibri sia di Ncd che dell’Udc. Cosa farà adesso Alfano? Si riavvicinerà alla “casa madre” oppure manterrà distinti i destini dei due più grandi partiti del centrodestra? E gli ex aennini calabresi che hanno seguito Scopelliti in questo nuovo progetto? Resisteranno alle sirene del Cavaliere? Lo scenario è in continuo movimento e l’Udc calabrese non vuole fare passi falsi. Anche per questo al Consiglio nazionale verrà chiesta un’accelerazione che sgombri il campo e determini una strategia univoca da replicare fedelmente in tutte le regioni. «Metteremo sul piatto la questione. Devono dirci se il nostro rapporto con Ncd continua oppure no. Tra poco la politica nazionale andrà in ferie, e noi a settembre dovremo essere pronti».
Oltre alla discussione su strategie e alleanze, durante il vertice lametino sono state affrontate anche le questioni calabresi più urgenti, tra cui la legge elettorale. Talarico ha manifestato di nuovo l’intenzione di abbassare la soglia di sbarramento, attualmente fissata al 15%, soglia ritenuta illegittima dal governo che infatti ha impugnato la legge davanti alla Corte costituzionale. La discussione inizierà già a partire da domani, durante la Conferenza dei capigruppo a Palazzo Campanella. Possibile che l’accordo tra le varie forze politiche sia trovato attorno all’8%, così come auspicato dal Pd. Ma la seduta del Consiglio di domani sarà dedicata esclusivamente alla programmazione dei fondi comunitari. Per la legge elettorale Talarico sembra propenso a convocare una nuova assemblea ad hoc, probabilmente ad agosto.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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