LAMEZIA TERME Fuori i secondi, adesso tutto è pronto per le primarie del 21 settembre. Anche Gianluca Callipo ha formalizzato la sua partecipazione attraverso la presentazione delle firme a supporto della candidatura. Il giovane sindaco di Pizzo è riuscito a ottenere la sottoscrizione di 140 delegati dell’assemblea regionale, a fronte dei 105 necessari per ufficializzare la discesa in campo. Il comitato organizzativo di Callipo ha diffuso anche le cifre relative alle firme raccolte tra i cittadini calabresi: 25.114, di cui 6.922 ottenute in provincia di Vibo, 7.436 a Cosenza, 3.835 a Reggio, 3.201 a Catanzaro e 3.720 a Crotone.
Ne saranno depositate soltanto 3.900, ma i dati resi noti dallo staff del candidato renziano sono davvero consistenti. E, in qualche modo, fanno da contraltare ai numeri pubblicizzati dall’entourage di Mario Oliverio, l’altro grande pretendente alla carica di candidato governatore del centrosinistra. Il presidente della Provincia di Cosenza ha infatti ottenuto le firme di 153 componenti dell’assise provinciale, che gli permettono di superare il 50% dei consensi. Callipo ne porta a casa 140, 13 in meno del suo avversario. Indietro, ma di poco.
Sicuramente il risultato dell’ex assessore provinciale di Vibo è migliore rispetto alle previsioni più pessimistiche, secondo cui sarebbe riuscito a stento a rastrellare le firme necessarie per dare il “la” alla sfida. Callipo invece mette in cascina il supporto dell’area renziana del partito, seppur con qualche defezione eccellente. Con l’esclusione di Reggio, dove i delegati renziani hanno firmato in modo compatto per Callipo, nelle altre province si sono registrate grandi e piccole emorragie di voti, a tutto vantaggio di Oliverio. Soprattutto a Cosenza, dove circa 12 rappresentanti che al congresso regionale avevano votato per il segretario renziano (Ernesto Magorno) stavolta hanno optato per l’ex parlamentare.
Nella sede del Pd regionale, a Lamezia, c’è grande euforia tra i sostenitori di Callipo. Il più entusiasta sembra Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa: «Ci siamo tutti – annuncia trionfale mentre mostra i faldoni con le firme –, siamo tutti qui accanto al nostro candidato. Nessuno di noi se ne andrà. Anzi, presto arriverà altra gente, vedrete».
Sorridente, ma comunque misurato, Callipo, che in meno di una settimana è riuscito a raccogliere messe di firme e di incoraggiamenti. «Sono emozionato, ma sento il carico di responsabilità per le migliaia di adesioni arrivate in pochissimi giorni. Un aspetto da non sottovalutare, rispetto a chi è al lavoro da mesi».
Nonostante la grande reazione di una “corrente”, quella renziana, logorata da almeno un mese di tira e molla con lo stesso Oliverio e poi costretta a cambiare strategia rispetto alla volontà di puntare su Massimo Canale come candidato unico del Pd, c’è ancora chi riferisce di un presunto compiacimento del presidente della Provincia rispetto alla candidatura di Callipo, che non sarebbe in grado di impensierirlo più di tanto. «A me non interessa se Oliverio è felice per la mia candidatura, mi interessa che lo siano i calabresi – dice il sindaco di Pizzo –. Non contano i delegati, ma le persone che voteranno il 21 settembre. Fuori dal Pd dei burocrati c’è entusiasmo e convinzione nei confronti di una candidatura che esprime forte rinnovamento, nuove idee e metodi con cui affrontare i problemi della regione».
Callipo sembra aver già rodato la tattica dei prossimi mesi. La nomenclatura democrat ha scelto Oliverio? Allora bisogna giocarsi tutte le carte sulla cosiddetta “società civile”. Meglio: sul voto d’opinione. «Crediamo nel voto libero, anche al di fuori del Pd – continua Callipo –. Molti sostengono che non ci sia, ma io sono convinto che esista una maggioranza di calabresi che vota secondo i suoi convincimenti. Dovremo riuscire a coinvolgerla».
Fiducia nei propri mezzi: nessuno tra i callipo’s crede che la partita contro Oliverio sia persa in partenza. «La nostra convinzione è massima – spiega il sindaco 32enne –. È difficile sapere adesso quale entusiasmo potranno suscitare le nostre idee». In gioco c’è, forse più che mai, il rinnovamento contro la stagnazione, la generazione degli over 50 contro quella degli emergenti, l’esperienza contro la freschezza politica. Dicotomie che saranno sciolte il 21 settembre. Callipo non si preoccupa più di tanto: «C’è chi ha preferito mantenere la posizione della conservazione. Una scelta legittima, ma che non condivido. Noi andremo al di là delle vecchie logiche del partito, quelle in cui crede chi ha puntato su Oliverio. Il nostro progetto, invece, troverà sostegno anche fuori dal Pd».
Da domani Callipo comincerà a lavorare al programma elettorale, che dovrebbe essere presentato entro il 25 agosto. Poi arriverà il momento del countdown finale.
I giocatori, intanto, sono già in campo. La partita è iniziata.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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