Omissioni di atti d'ufficio, chiesto il rinvio a giudizio per la Squillacioti
REGGIO CALABRIA Omissione di atti d’ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica dovevano essere compiuti senza ritardo: è questa l’accusa per cui il sostituto procuratore Annamaria Frustaci ha chie…

REGGIO CALABRIA Omissione di atti d’ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica dovevano essere compiuti senza ritardo: è questa l’accusa per cui il sostituto procuratore Annamaria Frustaci ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Rosanna Squillacioti accusata in qualità di commissario straordinario, dal 2 al 12 luglio, dunque nelle vesti di direttore generale dell’Asp 5 di non aver erogato i fondi stanziati dalla Regione Calabria per la sanità penitenziaria con un ingente aggravio di costi per lo Stato. Stando alle accuse, l’ex commissario avrebbe impedito l’adeguamento delle apparecchiature del settore radiologico, ecografico e oculistico, ormai obsolete oppure non funzionati, dell’istituto penitenziario di Palmi. Una decisione che avrebbe pregiudicato i normali standard di assistenza sanitaria, con conseguente violazione del diritto alla salute dei detenuti, ma soprattutto avrebbe obbligato alla traduzione in altre strutture sanitarie di molti detenuti, con conseguente abbassamento dei livelli di pubblica sicurezza e incremento dei costi. Nel triennio 2010-2012 dall’istituto penitenziario di Palmi sarebbero state effettuate ben 462 traduzioni e per ogni detenuto il protocollo prevede l’impiego di un mezzo blindato, e almeno 3 uomini di scorta. Costi che per la Procura reggina si sarebbero potuti evitati se si sarebbero impiegate le somme stanziate. (0090)
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it