Anche le alleanze locali tra Pd e Sel saranno sacrificate sull’altare delle riforme. È questo, al momento, lo scenario che si delinea per le elezioni regionali calabresi, e a ribadire ulteriormente il concetto ha pensato lo stesso Matteo Renzi oggi pomeriggio nel corso della direzione del Pd.
«Vinceremo le elezioni regionali anche senza di loro», ha tuonato il premier parlando proprio dei vendoliani. E ancora: «Non si tratta di mettere in discussione le maggioranze che ci sono a livello locale, ma una maggioranza politica con chi mi accusa di aver stuprato la Costituzione, di essere l’emblema della deriva autoritaria, al limite del prefascismo, non ce la farei. Se pensano di noi questo lo facciano per fatti loro».
Con buona pace di Giannetto Speranza, che vorrebbe partecipare alle primarie di coalizione del centrosinistra misurandosi con i democrat Gianluca Callipo e Mario Oliverio. Già nei giorni scorsi, d’altronde, un primo stop al sindaco di Lamezia Terme era arrivato direttamente da Roma. Luca Lotti, tra i fedelissimi di Renzi, che aveva dichiarato: «Mai alleanze con i frenatori. Non cadranno le giunte, ma le alleanze future per le regionali andranno ridiscusse, anzi allo stato sono assolutamente impraticabili». E la replica di Sel, per boccas di Nichi Vendola, non si era fatta attendere: «Porterà delle conseguenze la rottura che il Partito democratico, in maniera unilaterale, ha praticato attraverso la voce del sottosegretario Lotti. Vogliamo capire esattamente – aveva aggiunto – se il Pd ha scelto un’alleanza strategica e di lungo periodo con la destra. Se così fosse è chiaro che cambierebbe tutto. Noi la subiremmo ma ne trarremmo anche le conseguenze».
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